Sarkozy-Libia, lo scandalo irrisolto che scuote la Francia

Nicolas Sarkozy, ex presidente francese, è sospettato di aver ricevuto denaro dalla Libia per la campagna elettorale del 2007.

L'ex presidente della Francia Nicolas Sarkozy © World Economic Forum swiss-image.ch/Foto di Moritz Hager via Wikimedia Commons/Flickr

Della vicenda si parlava da tempo sui giornali transalpini e l’inchiesta durava ormai da cinque anni. Ma dal punto di vista giudiziario la “bomba” è arrivata nella mattinata di martedì 20 marzo del 2018. Nicolas Sarkozy, ex presidente della Repubblica, è stato fermato e interrogato dagli inquirenti. Questi ultimi sospettano infatti che all’ex leader della destra transalpina siano arrivati fondi illeciti. Con i quali avrebbe finanziato la campagna per le elezioni presidenziali del 2007.

Dal primo viaggio di Sarkozy in Libia, nel 2005, alla guerra

La parola fine sulla vicenda deve ancora essere scritta. Ciò che finora è stato acclarato è che, all’epoca, la Libia di Gheddafi tentava di riallacciare i rapporti diplomatici internazionali. Era il 2005 e Nicolas Sarkozy era ministro degli Interni quando si recò a Tripoli (un anno dopo un viaggio del presidente di allora Jacques Chirac).

In quel periodo, le relazioni tra Parigi e la Libia erano particolarmente tese. In particolare a causa della vicenda delle infermiere bulgare detenute nella nazione nordafricana dal 1999. Sarkozy fu eletto presidente nel maggio del 2007. Tre mesi dopo, due suoi emissari andarono a Tripoli e tornarono con le infermiere. A dicembre dello stesso anno, Gheddafi viene ricevuto in pompa magna in Francia.

Il dittatore installò una gigantesca tenda di fronte all’Eliseo. E Sarkozy annunciò contratti per 10 miliardi di euro firmati con la Libia (e poi non onorati da Gheddafi). Pochi anni dopo, nel 2011, Parigi, Londra e Washington scatenano la guerra che porterà alla caduta e morte del leader nordafricano.

I problemi per l’ex presidente francese sorgono quando un giornale, Mediapart, pubblica una nota attribuita ad un dignitario libico, Moussa Koussa, che accredita la tesi di un finanziamento per la campagna elettorale del 2007. Nell’aprile del 2013, la giustizia francese apre un’inchiesta. Partendo dalla posizione di Claude Guéant che, sottolinea l’emittente RFI, «fatica a spiegare l’origine di 500mila euro che gli hanno permesso di acquistare un appartamento a Parigi nel 2008». E passando poi per i presunti intermediari Alexandre Djouhri e Ziad Takieddine.

Le tre valigie, i 5 milioni di euro e la villa in Costa Azzurra

Quest’ultimo, in particolare, «afferma di aver trasportato e consegnato a Sarkozy, tra la fine del 2006 e l’inizio del 2007, tre valigie contenenti complessivamente 5 milioni di euro». Una tesi che sarebbe stata confermata nel 2012 dall’ex capo dei servizi segreti militari libici Abdallah Senoussi.

Ma non è tutto: la giustizia francese avrebbe ottenuto anche l’agenda dell’ex ministro del Petrolio di Gheddafi, Choukri Ghanem, morto nel 2012 in circostanze poco chiare. Ebbene, dagli appunti del politico risulterebbero dei versamenti in denaro a favore di Sarkozy. Nel 2016 è stato posto sotto inchiesta anche Takieddine. Mentre Djouhri deve spiegare alla giustizia la cessione, nel 2008, di una villa in Costa Azzurra. Acquirente: il fondo sovrano libico. Prezzo: circa il doppio di quello di mercato. L’uomo è stato arrestato nel gennaio del 2018 a Londra . È attualmente ai domiciliare, in attesa di una possibile estradizione verso la Francia.