Split payment

Split pay-ment

È uno strumento anti-evasione fiscale in base al quale un ente pubblico, nel pagare una fattura a un fornitore privato, trattiene l'IVA e la versa direttamente all'Erario.

Il termine inglese to split  si traduce in italiano con “spaccare, scindere”. Tale termine, nel linguaggio economico-finanziario, è stato utilizzato per indicare un’operazione di scissione. In Italia, lo split payment  (“pagamento diviso”) è stato introdotto dalla Legge di Stabilità del 2015. Obiettivo: ridurre il fenomeno dell’evasione dell’IVA, una delle imposte più evase in Italia.

Il nuovo sistema si applica alle fatture emesse da un fornitore privato – professionista con Partita Iva o azienda – ad un ente della Pubblica amministrazione. Fino a quel momento, l’ente pubblico provvedeva a pagare l’intero importo dovuto al fornitore, comprensivo di IVA. Era poi compito del fornitore girare l’importo dell’IVA a sua volta all’Erario.

Il sistema dello split payment elimina quest’ultimo passaggio:

  • l’ente pubblico versa al fornitore l’importo dovuto, senza pagare a lui l’IVA.
  • L’ammontare dell’IVA viene trattenuta dall’ente pubblico che la versa direttamente all’Erario.

In questo modo, si riduce il rischio di evasione e si applica al mondo delle partite IVA un sistema di “trattenuta alla fonte” già applicato da sempre e con successo al mondo dei lavoratori dipendenti (che ricevono in busta paga lo stipendio netto mentre le tasse dovute vengono trattenute dal datore di lavoro che provvede a versarle direttamente all’Erario).