Move your money
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Cos’hanno in comune l’economista Rob Johnson, l’ex calciatore Eric Cantona, la star di Hollywood Jane Fonda e l’attivista Laurence Bion? Il fatto di aver centrato il problema. Aver capito che se non si riuscirà a cambiare il sistema finanziario e bancario, non sarà possibile scongiurare nuove crisi. Non sarà possibile costruire un nuovo modello di sviluppo. Non sarà possibile abbandonare le fonti fossili. Non sarà possibile salvare il Pianeta. Non sarà possibile garantire un futuro alle prossime generazioni.
Facciamo però un passo indietro. E torniamo al 2009. Al freddo dicembre del 2009. A New York, così come nel resto del mondo, l’eco del crollo di Lehman Brothers, colosso bancario americano fallito clamorosamente a causa della crisi dei mutui subprime, non si era ancora spenta. Nelle menti di tutti ancora appaiono le immagini degli impiegati che dalla sera alla mattina abbandonano i posti di lavoro nel grattacielo della banca. I cartoni con gli oggetti. Gli sguardi spaesati. La stampa e i passanti curiosi a guardarli.
Move your money per cambiare la finanza
A Wall Street si continuava a tremare, nel dicembre del 2009. Il TARP, il programma di salvataggio istituito in fretta e furia dal governo degli Stati Uniti per evitare il collasso totale del sistema finanziario, era stato appena autorizzato. L’amministrazione di Washington lo aveva dotato di ben 700 miliardi di dollari. Un fiume di denaro che doveva servire ad acquistare titoli tossici e azioni per rafforzare un sistema finanziario messo a durissima prova dalla crisi. E mentre le banche too big too fail, quelle troppo grandi per fallire, ricevevano aiuti, milioni di persone perdevano la casa. Il lavoro. Il diritto all’assistenza sanitaria. Il futuro. La rabbia contro il mondo della finanza cresceva.
In quel dicembre del 2009 un gruppo di amici si trovava a cena per augurarsi buon Natale. Come capita nelle cene tra amici, si parlava di politica, di economia, di attualità. Anche perché i commensali erano Arianna Huffington, fondatrice dell’Huffington Post, Rob Johnson, economista e direttore esecutivo dell’Institute for New Economic Thinking, Alexis McGill, stratega politica, Eugene Jarecki, filmmaker e Nick Penniman, membro dell’Investigative Fund dell’Huffington Post.
La campagna Move your money
Da lì al film di lancio della campagna Move your money il passo era breve. E l’idea semplice: il sistema finanziario avrebbe potuto cambiare se le persone avessero tolto i propri soldi dalle sei più grandi banche (JP Morgan Chase, Citibank, Bank of America, Well Fargo, Goldman Sachs e Morgan Stanley) per metterli in banche più piccole, locali, cooperative. Con i soldi delle persone così redistribuiti, il sistema finanziario avrebbe potuto tornare ad essere uno strumento al servizio dell’economia, invece di essere un’enorme macchina sempre sul punto di incepparsi.
Oggi Extinction Rebellion propone la stessa strategia, con l’obiettivo di imporre alle banche l’abbandono degli investimenti nelle fonti fossili.