La nuova autorità europea anti-riciclaggio sarà a Roma?

Roma è candidata, insieme a Francoforte, Madrid, Parigi e Dublino per ospitare la sede della nuova autorità antiriciclaggio dell’Ue

L'Europa deve scegliere la sede della nuova autorità anti-riciclaggio © mirza kadic/iStockPhoto

Bruxelles, Francoforte, Dublino, Madrid, Parigi, Riga, Vilnius, Vienna e Roma. Sono queste le nove città candidate per ospitare la sede dell’Autorità antiriciclaggio dell’Ue – Anti Money Laundering Authority (Amla). Si tratta di una nuova autorità di vigilanza sovranazionale per la lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo (Anti-Money Laundering and Countering the financing of terrorism, AML/CTF).

Un approccio comunitario a un problema che, fino ad oggi, è stato affrontato solo a livello nazionale e, quindi, in maniera non omogenea ed efficace. A istituirla è stato un regolamento europeo del 2021. Le candidature per ospitarne la sede sono state chiuse il 10 novembre. La decisione di candidare Roma è stata presa alcuni mesi fa da Palazzo Chigi su proposta del Sindaco della città, Roberto Gualtieri.

Cos’è l’Amla?

Era il 21 luglio 2021 quando la Commissione europea presentava un pacchetto di quattro proposte legislative mirate a rafforzare la lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo. Tra le novità del pacchetto spiccava il Regolamento “Amla”, ossia la normativa che, appunto, disciplina l’istituzione della nuova autorità. Quest’ultima rappresenta la risposta al vecchio dibattito sulla necessità di centralizzare la lotta al riciclaggio di denaro a livello europeo, la cui supervisione è ancora oggi affidata alle autorità nazionali.

Secondo un report del 2018 della compagnia inglese Fortytwo Data nell’ultimo decennio il 90% delle banche europee è stato invischiato in casi di riciclaggio di denaro. L’applicazione frammentaria tra gli Stati membri delle precedenti direttive anti-riciclaggio, nonché la permissività della Commissione europea hanno dato vita a un panorama normativo frammentato. Quest’ultimo, a sua volta, ha impedito un’azione coordinata a livello europeo di contrasto al riciclaggio. Compito della nuova autorità sarà pertanto quello di ovviare a queste mancanze.

I compiti dell’Amla e le criticità

La proposta della Commissione indica le tre funzioni principali che l’Amla sarà chiamata a svolgere. Innanzitutto, la nuova Autorità dovrà armonizzare le pratiche di vigilanza sia nel settore finanziario che in quello non finanziario. Inoltre avrà il compito di rafforzare la cooperazione tra le Unità di informazione finanziaria (UIF), le autorità nazionali anti-riciclaggio. Dal momento che la maggior parte delle indagini riguarda entità che effettuano operazioni transfrontaliere, l’Amla si occuperà anche della supervisione diretta degli istituti bancari ad alto rischio e transfrontalieri.

Alle tre funzioni principali si sono aggiunte alla lista la supervisione degli asset crittografici e la supervisione delle sanzioni economiche legate alla guerra in Ucraina. L’Amla avvierà le proprie attività nel 2024, raggiungendo la piena capacità operativa solo nel 2026. In molti ritengono che, sebbene la creazione di un organismo centralizzato costituisca un passo nella giusta direzione, molte domande su come funzionerà restano tutt’ora senza risposta. Ad esempio: come saranno strutturati i rapporti tra Amla e le autorità nazionali e internazionali esistenti? A quali rischi darà la priorità? Quante e quali entità supervisionerà direttamente?

La struttura dell’autorità europea anti-riciclaggio

Riguardo la struttura, l’autorità conterà all’incirca 250 dipendenti. Al vertice ci saranno un presidente e un dsirettore esecutivo, affiancati da un Consiglio esecutivo e da un Consiglio generale. Il primo sarà composto dal presidente e da cinque membri permanenti e indipendenti. Il secondo sarà, invece, a composizione alterna. Il Consiglio esecutivo ha l’incarico di decidere riguardo soggetti obbligati individuali o singole autorità di supervisione.

Veduta aerea del quartiere EUR di Roma  © Roberto Armocida/iStockPhoto

In secondo luogo si occuperà di curare il budget dell’autorità stessa, nonché assicurarne il corretto funzionamento e svolgimento delle mansioni. Il Consiglio generale si occuperà, invece, dell’adozione degli strumenti regolamentari. Inoltre avrà la facoltà di esprimersi in merito a casi affidati all’esame del Consiglio esecutivo.

Roma candidata italiana in Europa

Struttura e funzioni della nuova autorità sono state delineate della Commissione europea. Ora è il momento di trovarle una casa. L’articolo 87 della Proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sottolinea che la sede che verrà scelta dovrà garantire «condizioni ottimali per il corretto funzionamento dell’Autorità, tra cui una scuola multilingue e orientata all’Europa e un servizio di trasporti e collegamenti adeguato». Tra le varie città italiane candidate, il governo ha scelto Roma.

Nel 2022 il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri aveva discusso, in visita a Bruxelles, della candidatura della Capitale con la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola e con la commissaria europea per i servizi finanziari Mairead McGuinness. In quell’occasione aveva dichiarato che «Roma ha tutte le carte in regola, è un’ottima sede ben collegata che offre l’esperienza delle autorità antiriciclaggio italiane e della Guardia di Finanza: un’eccellenza in Europa». Ora la Capitale si prepara a competere in Europa con le altre città selezionate.  

La città è stata presentata come sede naturale dell’autorità per la fitta rete di istituzioni che ospita. Come location è stata individuata l’area dell’Eur, all’interno delle torri progettate dall’architetto Cesare Ligini. Vengono, inoltre, sottolineate le reti di collegamenti aerei, da e per le principali città europee, che da Roma sarebbero facilmente raggiungibili grazie alla presenza di due aeroporti internazionali. Infine, vengono presentati i servizi culturali, educativi e sanitari che la città potrebbe offrire ai futuri dipendenti.