Cresce il dissenso degli azionisti di Bp ma la società non arretra

All'assemblea generale, gli azionisti critici hanno chiesto a Bp di rendere più ambiziosi i propri impegni climatici

Una sede del colosso delle fonti fossili British Petroleum © jewhyte/iStockPhoto

All’assemblea generale della Bp, tra le più grandi società di estrazione dei combustibili fossili del mondo, gli azionisti hanno respinto una risoluzione presentata da un gruppo di attivisti per il clima in cui si chiedeva alla società di fissare obiettivi climatici più ambiziosi.

Non è la prima volta che tale risoluzione viene presentata e la buona notizia è che quest’anno ha ottenuto più consensi rispetto al 2022. Il 16,75% contro il 14,9%. Alcuni azionisti della Bp, inclusi cinque fra i più importanti fondi pensione del Regno Unito, hanno manifestato il proprio dissenso contro la decisione del colosso energetico di ridurre gli impegni presi sul clima per la transizione ecologica.

catastrofe climatica, gas e petrolio
Gas e petrolio ci condannano alla catastrofe climatica © HABesen/iStockphoto

Bp riduce i suoi impegni per il clima

La risoluzione è stata presentata dal gruppo di attivisti Follow This, ma sebbene in molti, tra cui le agenzie di stampa italiane, abbiano presentato la notizia come un successo, parlando di “rivolta degli azionisti”, la verità è che nel 2021 il dissenso era stato ancora più alto, in termini percentuali: due anni fa, infatti, era stato raggiunto il 20,6%.

Ciò dimostra che negli anni successivi Bp ha continuato a contrastare gli obiettivi climatici. E intanto il tempo passa. L’obiettivo originale di ridurre le emissioni era stato concordato da Bp con gli azionisti nel 2022 e prevedeva un taglio del 35-40% entro la fine di questo decennio. Ma a febbraio i vertici del colosso dell’energia lo hanno ridotto al 20-30% per produrre più petrolio e gas e anche per prolungare i progetti di combustibili fossili esistenti.

Mentre continua a registrare profitti da record

Inoltre, la società ha registrato un profitto record da 28 miliardi di dollari nel 2022, sulla scia dell’aumento dei prezzi dell’energia. A parole, Bp continua a sostenere di poter raggiungere il target “emissioni zero” entro il 2050.

«Non tutti saranno sempre d’accordo con ogni decisione che prendiamo, questo lo rispettiamo. Il loro impegno ci rende migliori», è stato il commento dell’amministratore delegato Bernard Looney, durante l’assemblea generale del 27 aprile. Una frase che sa quasi di presa in giro.

Tra l’altro, mentre le emissioni della società sono rimaste sostanzialmente invariate, a cambiare decisamente è stata la busta paga di Looney. Come scrive Reuters, nel 2022 è più che raddoppiata (a circa 12 milioni di dollari) grazie proprio ai profitti eccezionali di Bp.

Per Bp, petrolio e gas saranno ancora necessari a lungo

Riconfermato anche il presidente Helge Lund: anche lui ha registrato meno voti dell’anno scorso a causa della risoluzione ambientalista e la reazione di alcuni azionisti. E ha inaugurato l’assemblea generale dicendo che «petrolio e gas saranno necessari per molto tempo a venire».

Sono almeno quattro i fondi pensioni inglesi ad aver votato contro la rielezione di Lund in segno di protesta. Tra questi c’è anche il National Employment Savings Trust (Nest) che rappresenta circa 11 milioni di lavoratori in pensione. Oltre allo Universities Superannuation Scheme e alla Border to Coast Pensions Partnership.

I manifestanti bloccano l’assemblea

L’assemblea generale è stata anche interrotta dai manifestanti, portati via a forza dalla polizia. Organizzata da Fossil Free London, la protesta ha ripetutamente interrotto il discorso di Lund chiedendo alla società di assumersi la proprie responsabilità nella crisi climatica.

Altri 25 manifestanti hanno comprato singole azioni per poter partecipare all’assemblea come azionisti. Ma Fossil Free ha dichiarato che questi non hanno potuto farlo perché trovati in possesso di alcuni striscioni.

Bp è stata anche contestata per aver l’inquinamento prodotto nel sud dell’Iraq, legato al flaring figlio dell’estrazione di petrolio. Il padre di un ragazzo morto a causa dell’inquinamento dell’aria ha chiesto all’amministratore di Bp perché i profitti non vengono investiti anche per salvare le vite di chi si ammala. La società si è limitata a fare le sue condoglianze e a spiegare che Bp è solo un partner del progetto in Iraq.