Vaccino anti-Covid: salute di tutti o profitto per pochi?
17:59
BioNTech, Moderna, SinoPharm, Sputnik V. I nomi di ciascun vaccino contro il Covid-19, malattia provocata dal coronavirus, così come quelli delle case farmaceutiche che li producono sono ormai da mesi sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo. Quei nomi, infatti, sono stati associati alla speranza di poter superare in breve la crisi sanitaria. Liberarci da lockdown e restrizioni sociali. Tornare alle nostre vite.
La distribuzione del vaccino è estremamente diseguale nel mondo
Eppure, arrivati ormai alla fine del mese di febbraio, quelle speranze cominciano a trasformarsi, almeno per alcuni, in disillusione. Perfino nelle poche nazioni ricche che sono riuscite a cominciare le campagne di vaccinazione. Già, perché la distribuzione delle dosi, nel mondo, è estremamente diseguale. Il motivo? Essenzialmente economico e legato al modello di business adottato dalle grandi aziende dell’industria del farmaco. Basato sulla “delega” pressoché permanente della ricerca alle biotech. Sul privilegio delle cure (produzione di farmaci) rispetto alla prevenzione (vaccini). Sulla massimizzazione dei profitti e la minimizzazione dei rischi finanziari.
Per capire cosa c’è dietro al business del vaccino anti-Covid 19, infatti, è utile rispondere ad alcune domande. Chi ha finanziato la ricerca e lo sviluppo? Qual è il prodotto più richiesto? Perché in Europa soltanto alcuni vaccini sono stati distribuiti? Cosa c’entrano i brevetti? Ascolta il nostro podcast, realizzato da Claudia Vago con le voci dei giornalisti di Valori.it Andrea Barolini e Elisabetta Tramonto, con gli interventi del medico, attivista e docente universitario Vittorio Agnoletto e del professor Laurent Manderieux, docente presso il dipartimento di Studi giuridici dell’università Bocconi di Milano.