La sfida tra Real Madrid e Uefa per il futuro delle immagini del calcio

Dietro la lotta tra Real Madrid e Uefa per la Superlega ci sono due modi diversi di intendere i guadagni dal calcio, con o senza ...

Cosa nasconde la lotta tra il Real Madrid e la Uefa © valilung/iStockPhoto

La settimana scorsa un tribunale provinciale di Madrid ha respinto il ricorso di Uefa, Liga e Rfef (la Federcalcio spagnola) contro una precedente sentenza, emessa questa volta dal tribunale commerciale sempre di Madrid. Era la famosa sentenza che condannava Uefa e Fifa per «abuso di posizione dominante» nell’organizzazione di tornei calcistici. E che a sua volta si rifaceva a un parere del 2023 della Corte di giustizia europea che accusava Uefa e Fifa della violazione degli articoli 101 e 102 del Trattato dell’Unione europea sulla libera concorrenza per avere impedito la nascita della Superlega.

Appena il tribunale provinciale ha respinto il ricorso, subito il Real Madrid si è affrettato a far sapere che avrebbe chiesto alla Uefa danni nell’ordine di 4,5 miliardi di euro. Quanto stima di avere perso in ricavi da quando la Uefa impedì la nascita della Superlega.

Nascita e morte della Superlega

La storia è nota. Nell’aprile del 2021 il Real Madrid, insieme a Juventus, Barcellona e un’altra dozzina dei più ricchi club europei, lanciò l’idea della Superlega. Una competizione privata senza l’ombrello della Uefa. Il progetto precipitò nel giro di pochi giorni. I club si sfilarono uno dopo l’altro e fecero finta di non averci mai pensato. Rimasero solo Real Madrid, Barcellona e Juventus. Poi è rimasto solo il Real Madrid, che ha intentato una serie di cause che sono partite da Madrid e sono arrivate fino a Bruxelles, nel cuore dell’Europa.

È qui che l’avvocato Jean Louis Dupont – lo stesso che con la sentenza Bosman del 1995 aveva fatto in modo che la Corte di giustizia europea stabilisse che a scadenza di contratto il cartellino sarebbe diventato di proprietà dei calciatori, rivoluzionando il calciomercato – aveva ottenuto un’altra storica vittoria. Uefa e Fifa, ha sentenziato la Corte europea nel 2023, non hanno il monopolio del pallone.

Dietro il Real Madrid c’è A22

Da allora continua una battaglia legale di corsi e ricorsi, che vede da una parte il Real Madrid e dall’altra la Uefa. In ballo ci sono ovviamente i soldi, tantissimi soldi. E la battaglia non è ovviamente tra la più famosa squadra di calcio del mondo e un’istituzione burocratica svizzera senza fini di lucro che amministra le competizioni calcistiche europee. Ma tra società di diritto privato che amministrano i ricavi televisivi del calcio: un giro di affari che vale decine di miliardi l’anno.

Dietro il Real Madrid c’è infatti il promotore della Superlega, A22 Sports Management. Una società spagnola creata all’uopo e guidata da Bernd Reichart, ex Ceo del broadcaster tedesco Rtl. Un uomo di televisione. A22 ha annunciato la creazione di Unify, che è allo stesso tempo il nuovo nome della Superlega e una piattaforma di streaming che dovrebbe trasmettere gratis tutte le partite della eventuale competizione.

E dietro la Uefa c’è Efc

Dietro la Uefa invece c’è l’Efc (European football club), la società dei grandi club europei con sede in Svizzera, in cui sono rientrati anche Barcellona e Juventus e da cui oggi rimane fuori solo il Real Madrid. Ex G-14 del calcio, ex Eca, l’Efc è controllata da Nasser Al-Khelaifi, il potentissimo padrone qatariota del Paris Saint-Germain che detta la linea alla Fifa di Infantino e alla Uefa di Ceferin. L’Efc insieme alla Uefa ha fondato Uc3, altra società di diritto privato che ha lo scopo di gestire i diritti televisivi e commerciali dei club di calcio.

Uc3 ha dato mandato a Relevent Football Partners di creare una società di streaming unica per aumentare i ricavi dei diritti televisivi che, per adesso, la Uefa vende a pacchetti ai singoli broadcaster nazionali. E torniamo quindi alla televisione, o meglio alla riproduzione infinita delle immagini del pallone, dato che oggi il calcio è seguito principalmente attraverso spezzoni continuamente riprodotti su piattaforme e social network.

Il Real Madrid ha capito che può fare a meno della Uefa e delle televisioni

Secondo gli analisti di Football Benchmark il Real Madrid è il club di calcio più ricco e potente al mondo. Il primo nella storia ad avere scavallato la soglia di valore dei 6 miliardi di euro. Il Manchester City e il Manchester United seguono a 5 miliardi, il Barcellona a 4,5, per capirci. Il rapporto Deloitte Football Money League racconta invece come il Real Madrid sia il club che fattura di più al mondo. Il primo nella storia ad avere scavallato la soglia di 1 miliardo di euro di ricavi annui (1,045 miliardi). Il City segue a 837 milioni, il Psg a 805 e lo United a 770, per capirci.

Lo stesso rapporto di Deloitte racconta anche come questi numeri siano raggiunti grazie all’aumento dei ricavi commerciali: 5,7 miliardi di euro per i 32 maggiori club europei. E dei ricavi da matchday: 2,3 miliardi per i soliti 32 club. Entrambi in crescita del 10% circa rispetto alla stagione precedente. Mentre gli introiti provenienti dai diritti tv (3,6 miliardi) sono rimasti più o meno gli stessi. E sono destinati a calare in futuro. Come avevamo visto anche su Valori analizzando il Report Uefa 2025, infatti, per la prima volta i ricavi commerciali del calcio hanno superato quelli delle televisioni.

I soldi nel calcio arrivano sempre più da sponsor, merchandising, commercializzazione del marchio, vendita di magliette, birre, panini eccetera. Basti pensare che la maglietta originale del Real Madrid (sempre lui, che caso) costa 210 euro. E ben 228 euro quella con il marchio della Uefa Champions League sulla manica.

In ballo c’è il futuro economico del calcio

Per questo il Real Madrid da anni conduce anche una battaglia con la Liga spagnola per la trasmissione dei diritti televisivi delle sue partite. Non solo con la Uefa. È chiaro che il club spagnolo, avanguardia dei ricavi e dei guadagni, oltre che dei debiti ma questa è un’altra storia, è il primo a comprendere che la forza globale del calcio neoliberale dipende sempre meno dalla riproduzione delle immagini, che possono anche essere regalate al pubblico. Vedi progetto della piattaforma Unify e delle partite gratis come vera idea di rottura con la Uefa.

Una rottura coperta dal paravento di una Superlega che poi è stata effettivamente creata dalla Uefa con la nuova Champions. Tanto i soldi arrivano da altre parti. A combatterlo c’è soprattutto il Psg, controllato dal fondo sovrano Qatar sport Investment. E che a sua volta e a suo modo controlla Uefa e Fifa. Un club che preferisce calmierare i guadagni altrui, tanto i soldi li ha. Nel mezzo i grandi club europei, martoriati dai debiti, che non hanno ancora capito da che parte stare mentre la bolla esplode.

Nessun commento finora.

Lascia il tuo commento.

Effettua il login, o crea un nuovo account per commentare.

Login Non hai un account? Registrati