Come guadagnare con la distruzione e poi con la ricostruzione

L'esempio di BlackRock

Valori.it
La sede di BlackRock © Jim.henderson/Wikimedia Commons
Valori.it
Leggi più tardi

Ecco la nostra raccolta settimanale di notizie che non abbiamo trattato su Valori.it, né sulle nostre piattaforme social. Una breve rassegna stampa curata per i nostri lettori dalla redazione.

Se vuoi contribuire, segnalandoci contenuti, news, tweet, post Instagram, immagini o altro, scrivici a rassegnastampa@valori.it. Se vuoi riceverla al mercoledì mattina, iscriviti alla nostra newsletter.


Come guadagnare con la distruzione e poi con la ricostruzione. Ben presto sarà passato un anno dall’inizio della guerra in Ucraina. Mentre nelle primissime settimane erano stati effettuati alcuni timidi tentativi, oggi nessuno sembra più lavorare per la pace (eccezion fatta per l’encomiabile quanto inascoltato segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres). Una notizia è passata però quasi inosservata. Il capo di Stato ucraino, Volodymyr Zelensky, si è accordato con il presidente di BlackRock, il più grande fondo d’investimento del mondo, per «cooperare per la ricostruzione». La società americana coordinerà un gruppo di potenziali soggetti pronti ad investire nella ricostruzione: un business che secondo la Banca Mondiale varrà tra 500 e 600 miliardi di dollari. Vale decisamente la pena di ricordare che BlackRock investe attraverso l’iShares U.S. Aerospace & Defense ETF miliardi di dollari nei più grandi fabbricanti di armi mondiali, tra i quali Lockheed Martin, Raytheon, Boeing, General Dynamics, e Northrop Grumman. Esattamente come è il principale azionista della più grande azienda produttrice di pistole e munizioni negli Stati Uniti, la Smith & Wesson.

I falchi, d’altra parte, sono ovunque. Anche alla Banca centrale europea. I sostenitori della linea dura di fronte all’inflazione sono quasi egemoni ormai nell’elaborazione delle politiche monetarie. I membri più moderati del Consiglio dei governatori, che vorrebbero rialzi dei tassi meno marcati e un approccio meno restrittivo, faticano a farsi sentire. E nemmeno il contenimento dell’inflazione a dicembre sembra aver dato fiato alle colombe: dai verbali dell’ultima riunione della Bce si evince che una larga maggioranza sarebbe stata favorevole ad un aumento dei tassi di 75 punti base. E hanno accettato 50 punti solo in cambio della promessa, da parte della presidente Christine Lagarde, di proseguire nella politica di aumenti anche nel prossimo futuro.

Dall’Eurotower, intanto, arriva una possibile innovazione. Targata Fabio Panetta, membro del Comitato esecutivo dell’istituto di Francoforte. La scorsa settimana, il banchiere italiano ha evocato di fronte alla commissione Affari economici e monetari del Parlamento europeo la possibilità di creare una app che permetta ai cittadini europei di pagare utilizzando l’euro digitale, esattamente come si fa con quello tradizionale.