In Italia il riciclaggio di denaro sporco vale quasi il 2% del Pil

Secondo Banca d’Italia il valore del riciclaggio di denaro, nel periodo 2018-2022, è tra i 25 e i 35 miliardi di dollari ogni anno

In Italia il riciclaggio di denaro vale l'1,8% del Pil © Napoletana/iStockphoto

Sappiamo che il riciclaggio di denaro sporco può assumere varie forme e contaminare molteplici settori. Per la sua stessa natura, però, è un fenomeno difficile da misurare con precisione. Banca d’Italia lo ha fatto attraverso una nuova metodologia, molto più sofisticata rispetto a quelle usate finora, arrivando a calcolare che il riciclaggio dei proventi illeciti nel nostro Paese, tra il 2018 e il 2022, si sia attestato tra i 25 e i 35 miliardi di dollari all’anno. Vale a dire una percentuale che va dall’1,5 al 2% del Prodotto interno lordo (Pil).

Come fa Banca d’Italia a calcolare il valore del riciclaggio di denaro

Calcolare il valore del riciclaggio di denaro è un compito che varie istituzioni si sono date, con risultati più o meno soddisfacenti. Ci sono evidenze empiriche. Ma, di norma, si riferiscono ai singoli fenomeni che danno origine ai proventi illeciti, come il traffico di droga. Ci sono stime sui singoli Stati, ma spesso fanno emergere valori contrastanti. E in ogni caso impossibili da paragonare tra loro. Le percentuali che circolano di più sono quelle che il Fondo monetario internazionale è riuscito a elaborare quasi trent’anni fa, nel 1998. Nel suo insieme, il riciclaggio varrebbe dal 2 al 5% del Pil globale.

Banca d’Italia ha scelto di cambiare approccio. Visto che la normativa antiriciclaggio obbliga banche, società finanziarie, notai, avvocati e altri soggetti a inviare all’Unità di informazione finanziaria (Uif) le segnalazioni di operazioni sospette (Sos), lo studio è partito proprio da qui. Il che è di per sé una novità, perché quasi nessuno finora si era affidato alle Sos per report di questo tipo. Parallelamente, un algoritmo di machine learning ha processato dati di varie fonti, per fare una proiezione su quanto dovrebbero valere, statisticamente, le transazioni segnalate alla Uif da ogni banca in ogni provincia italiana. Confrontando questi dati e analizzandoli ulteriormente, si riescono a isolare i valori affidabili e correggere quelli non affidabili.

Quanto vale il riciclaggio di proventi illeciti in Italia

Applicando tutti i passaggi previsti da questa articolata metodologia, si scopre che nel periodo di osservazione il volume stimato di riciclaggio di denaro aumenta visibilmente. Passando dai 28,7 miliardi di euro del 2018 ai 35,6 miliardi del 2022. L’unica eccezione è il 2020, l’anno in cui è scoppiata la pandemia che ha paralizzato la vita economica e sociale del Paese per diversi mesi. La percentuale sul Pil resta costante, attestandosi su una media dell’1,8%. Il che suggerisce che il riciclaggio di proventi illeciti sia un fenomeno pro-ciclico: aumenta nei periodi di crescita economica e diminuisce in quelli di crisi.

Banca d’Italia sottolinea come le banche, per tutelarsi dal rischio di incorrere in sanzioni, tendano a fare segnalazioni alla Uif anche più del dovuto. I volumi di riciclaggio ritenuti verosimili, infatti, ammontano al 62-70% sul valore totale delle transazioni segnalate come sospette. Anche la geografia del fenomeno è piuttosto stabile nel tempo. Le prime regioni per incidenza del riciclaggio di proventi illeciti sul Pil sono le più popolose e centrali per l’economia italiana: Lombardia e Lazio. E quelle con la presenza più radicata della criminalità organizzata, vale a dire Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.