Cile, fuggiti 700mila salmoni. Sono stati trattati con antibiotici
Autorità e ong preoccupate per le possibili conseguenze sull’ambiente e sulla salute umana della maxi-fuga di salmoni trattati con il florfenicol.
Alla metà di luglio, il Cile ha chiesto la chiusura di un gigantesco allevamento di salmoni situato nel sud della nazione latinoamericana. Pochi giorni prima, una tempesta di forte intensità ha provocato danni alla struttura e la conseguente “fuga” di 690mila esemplari di salmoni. Tutti trattati con medicinali a base di florfenicol, un antibiotico ad uso veterinario, il cui consumo per gli esseri umani è controindicato. Un evento epocale per le sue dimensioni, che potrebbe anche comportare pesanti conseguenze in termini ambientali.
Il 5 luglio una tempesta ha provocato l’apertura delle gabbie
I fatti risalgono al 5 luglio, quando una violenta perturbazione ha colpito la costa della regione di Los Lagos, mille chilometri a sud di Santiago. Le gabbie che contenevano i numerosissimi esemplari di salmoni, presso l’allevamento di Punta Redonda, si sono così aperte. Senza che la multinazionale norvegese che gestisce il sito – la Marine Harvest, il principale colosso mondiale del settore – potesse intervenire.
Greenpeace sobre escape de salmones en el sur de Chile: “Equivalen a una plaga de más de 140 millones de ratones” https://t.co/WbPW7TaPpp pic.twitter.com/MZdHmHLWcz
— La Tercera (@latercera) July 20, 2018
«È stato qualcosa di assurdo – ha raccontato al quotidiano francese Libération Gerardo Soto, un pescatore locale -. Tutti si sono messi a pescare. La quantità di salmoni presente nel mare era impressionante. Alcuni arrivavano perfino sulle spiagge». Il tutto è durato una settimana. Poi i salmoni si sono spostati altrove. Ma se la “febbre” dei pescatori è scesa, i rischi per l’ecosistema locale rimangono altissimi.
Per questo la SMA (La Superintendencia del Medio Ambiente, organismo di vigilanza del Cile) aveva chiesto al tribunale di Valvida di introdurre come «misura urgente» la chiusura dell’allevamento, a titolo preventivo. Ma la giustizia della nazione sudamericana potrebbe, in teoria, spingersi ben oltre. Imponendo una multa fino a 7 milioni di dollari e disponendo uno stop definitivo al sito.
Sospetti su mancate manutenzioni da parte della Marine Harvest
I responsabili di quest’ultimo devono infatti rispondere alle accuse di «possibili mancanze nella manutenzione e nei sistemi di sicurezza», come indica una denuncia depositata dal Servizio nazionale per la pesca e l’allevamento ittico. Ma quali sono le possibili conseguenze per l’ambiente? Secondo il governo cileno, un fatto simile rappresenta un evento grave e senza precedenti.
L’effetto della fuga dei salmoni – intervista a CNN ChileI salmoni potrebbero infatti contenere residui di antibiotici, che se ingeriti dall’uomo, possono provocare reazioni anche importanti. Soprattutto nei soggetti allergici.
A luglio, dopo parecchi giorni di lavoro, infatti, la Marine Harvest era riuscita a recuperare solo il 5,7% dei salmoni fuggiti. Nonostante l’aiuto, nel difficile compito, della Marina e della polizia cilene, nonché dei pescatori locali. Ai quali sono stati offerti 7mila pesos (circa 9 euro) per ciascun pesce recuperato.
I salmoni fuggiti appartengono ad una specie invasiva e predatrice
Mentre per l’ecosistema e le specie marine indigene, il rischio è che i pesci possano trasmettere batteri patogeni e malattie. Preoccupazioni accentuate ulteriormente dal fatto che i salmoni in questione appartengono ad una specie invasiva e predatrice. Secondo le ong ambientaliste, ciò potrebbe modificare anche in modo permanente l’equilibrio della biodiversità locale.
«I possibili scenari – ha osservato Estefania Gonzales, coordinatrice oceani per Greenpeace Cile – sono due ed entrambi negativi. O i salmoni moriranno e allora i loro cadaveri rischiano di contaminare l’acqua. Oppure sopravviveranno. E allora vorrà dire che mangeranno le specie locali. Il nostro grande timore, è che il salmone dell’Atlantico possa risalire il corso dei fiumi. Quindi riuscire a riprodursi e adattarsi alla nuova vita selvatica in modo permanente». Rendendo così definitivo il danno.