Caisse d'Epargne chiede 315 milioni di euro ad un suo ex trader
La banca francese ha reclamato la cifra record di fronte ad un tribunale di Parigi, chiedendo una pena esemplare nei confronti del suo ex dipendente ...
La banca francese Caisse d’Epargne ha chiesto ieri la cifra record di 315 milioni di euro ad un suo ex trader, Boris Picano-Nacci. Quest’ultimo – secondo quanto dichiarato dagli avvocati dell’istituto di credito di fronte ad un tribunale di Parigi – nel 2008 provocò ingenti perdite eseguendo una serie di operazioni finanziarie ad alto rischio. Di qui la richiesta di risarcimento: Caisse d’Epargne ritiene infatti che il comportamento dell’ex dipendente non possa essere considerato (come sostiene invece la difesa) come dipeso da semplici errori di valutazione. Al contrario, si tratterebbe di veri e propri reati.
La somma richiesta, in ogni caso, non potrà evidentemente mai essere corrisposta, anche in caso di condanna. Picano-Nacci, infatti, è attualmente disoccupato, e i redditi della moglie non superano i 2 mila euro al mese: la stessa banca ha infatti parlato di richiesta di “principio”.
Da parte sua, l’ex-trader ripete di non aver mai oltrepassato i limiti del mandato conferitogli a suo tempo dalla banca, e di non aver mai infranto la legge. Restano inoltre dubbi sull’efficacia dei sistemi di controllo interni: il caso di Caisse d’Epargne non è infatti isolato, né in Francia, né in Europa.