Spagna, la bad bank accelera sulle vendite
L'istituto punta a cedere il 45% dei propri asset entro i prossimi 5 anni, compresi numerosi beni immobiliari. L'obiettivo dichiarato è di centrare anche dei profitti rispetto ai ...
La bad bank spagnola (Sareb) – organismo nel quale sono stati accantonati gli asset tossici degli istituti di credito, al fine di evirarne il tracollo – ha intenzione di imprimere una netta accelerazione al processo di liquidazione del proprio portafoglio. Le attività in suo possesso valgono ad oggi oltre 50 miliardi di euro (provenienti dalle 8 banche che hanno beneficiato di aiuti statali nel corso della crisi) e sono di proprietà al 45% del Fondo pubblico per ristrutturazione del settore bancario (Frob); al 55% di investitori privati.
In tale imponente massa di asset, figurano numerosi immobili: ben 76 mila case vuote, 6.400 affittate e 14.900 terreni. Ai quali si affiancano 90.500 crediti immobiliari. L’obiettivo, hanno svelato i dirigenti dell’istituto, è di riuscire a piazzare sul mercato il 44% dei propri asset entro i prossimi cinque anni (compresi 45 mila immobili).
Una strategia che appare molto ambiziosa, considerando soprattutto le condizioni del real-estate spagnolo, che vive ancora un forte deprezzamento, derivante da una domanda decisamente anemica. Soprattutto, la numero uno della Sareb, Belen Romano, ha spiegato che l’istituto punta anche ad ottenere un margine di profitto rispetto ai prezzi ai quali ha acquisito gli asset. Volontà rende ancor più complicata l’operazione.