Fisco, mandato a Bruxelles a negoziare con i Paesi terzi. Ma sarà battaglia
I ministri dell'Ue hanno accettato di conferire alla Commissione un mandato per negoziare con Svizzera, Andorra, Liechtenstein, San Marino e Monaco. Ma le posizioni di ...
I ministri delle Finanze dell’Unione europea non sono riusciti, ieri, a raggiungere un accordo sulle strategie di lotta all’evasione fiscale. In particolare, ad imporre un rallentamento sono stati l’Austria e il Lussemburgo, che hanno dichiarato di voler collaborare con le amministrazioni fiscali degli altri Paesi membri solamente quando anche la Svizzera (che non fa comunque parte dell’Ue) lo farà.
«Speriamo di riuscire a trovare un accordo la prossima settimana», ha spiegato il commissario alla Fiscalità Algirdas Semeta. Diverso il tono del ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, che ha parlato di «grande successo», dal momento che i 27 hanno comunque accettato di conferire alla Commissione di Bruxelles un mandato per negoziare con alcuni Stati terzi: oltre alla Svizzera anche Andorra, Monaco, Liechtenstein e San Marino.
Al centro dei colloqui ci sarà soprattutto lo scambio di informazioni, ma – secondo quanto riportato dal quotidiano francese Les Echos – proprio Austria e Lussemburgo potrebbero costituire un problema. I due Paesi non si sono infatti impegnati appieno, negli ultimi anni, sulla questione: anzi, in alcuni casi hanno bloccato l’adozione di specifiche normative europee. Per questo gli Stati terzi potrebbero eccepire che si chiederebbero a loro impegni che non vengono rispettati neppure da tutti i governi dell’Ue.