Direttiva sui bonus: la City verso un aumento dei salari fissi
Benché siano stati schierati eserciti di consulenti e avvocati per "dirimere" la questione, e benché alcuni ancora oggi paventino una fuga in massa dalla piazza ...
Nella City di Londra ci si prepara fin da oggi alle conseguenze della direttiva europea che limiterà i bonus a partire dal 2015 (sui redditi percepiti nel corso del 2014). Si tratta, infatti, di un “problema” che nell’Ue riguarda essenzialmente la piazza finanziaria inglese, «vista la sua importanza e vista la grande presenza di banche d’investimento, che elargiscono bonus molto elevati», ha spiegato un dipendente di una banca al quotidiano francese Les Echos.
In realtà, però, dei circa 200 mila lavoratori impegnati nella City londinese, solamente il 10% percepisce premi superiori al 100% del proprio salario di base. Saranno loro i più colpiti dalla direttiva e per questo gli istituti finanziari hanno sin da ora schierato un esercito di banchieri, avvocati e consulenti. Alcuni di loro paventano una fuga in massa (cosa che, tuttavia, non si è verificata neppure quando il Regno Unito aveva imposto una tassa del 50% sui premi percepiti dai dipendenti degli istituti di credito).
Una soluzione meno remota è quella che passa per una decisa crescita della quota non variabile delle remunerazioni, il che costituirebbe una vittoria per i legislatori comunitari. Rendere fissa una quota maggiore di quanto percepito dai dipendenti delle banche ridurrebbe infatti i rischi assunti al fine di raggiungere i premi variabili. Contribuendo così a diminuire in parte l’esposizione ad un possibile nuovo terremoto finanziario come quello degli ultimi anni.