Negara, la banca centrale che divenne un hedge fund
Nei primi anni Novanta l'istituto centrale della Malesia si lanciò in una serie di operazioni spericolate che portarono a perdite da 3, 6 miliardi di dollari. Un ...
Indovinate chi detiene, tra tutte le categorie, il record storico di perdite sul mercato dei cambi? Non è un hedge fund o un istituto finanziario noto per le manovre spericolate, ma una banca centrale, quella della Malesia, nota anche come Banca Negara. I suoi dirigenti hanno dovuto constatare una perdita da 3, 6 miliardi di dollari, nel momento dell’uscita della sterlina dal sistema monetario europeo, nel 1992.
L’istituto – ricorda il quotidiano francese Les Echos – era diventato nel corso del tempo uno Stato nello Stato, incontrollato e in piena deriva, nonché uno dei più importanti speculatori sul mercato dei cambi. Le prime operazioni furono effettuate nel 1985 dal controverso governatore Jaffar Hussein, all’epoca in pieno contrasto con l’allora numero uno della Federal Reserve, Alan Greenspan, che sebbene fosse il “padre” della deregulation non lesinò critiche alla dirigenza malese.
A partire dal 1989 si parlò di speculazioni massicce sullo yen e sul dollaro, arrivando a trattare da 1 a 5 miliardi di dollari al giorno, arrivando a lotti da 50 milioni (quando le regole imponevano di non negoziare tranche da più di 10 milioni).
Il crollo si verificò quando Negara tentò di puntare sulla sterlina inglese, nel 1992, proprio mentre i grandi hedge funds (George Soros, Louis Bacon, Paul Tudor Jones et Bruce Kovner) speculavano invece al ribasso. Di lì la maxi-perdita, seguita da un rosso da 2, 2 miliardi di dollari registrato nel 1993.
La banca fu salvata in extremis grazie ad un intervento del governo. In quel momento, l’esposizione sul mercato dei cambi era pari a 3 volte il Pil della Malesia e 5 volte le proprie riserve.