Tre ex-dipendenti di UBS condannati per manipolazioni sui bond
Un tribunale di New York ha riconosciuto colpevoli un ex quadro e due suoi collaboratori di aver manipolato il mercato delle obbligazioni delle amministrazioni locali.
Tre ex impiegati di UBS negli Stati Uniti sono stati condannati ieri da un tribunale federale di New York. La corte li ha riconosciuti infatti colpevoli di aver manipolato artatamente il mercato delle obbligazioni delle amministrazioni locali.
Secondo il giudice Kimba Wood, i tre uomini avevano adottato comportamenti illeciti per anni, accordandosi per truccare le transazioni e trarne in tal modo un profitto. E, soprattutto, privando in tal modo le casse pubbliche americane di introiti che avrebbero potuto contribuire a superare la fase di crisi.
In particolare, un ex quadro della banca svizzera è stato condannato a 18 mesi di prigione, nonché al pagamento di una multa da un milione di dollari. Ai suoi due collaboratori, entrambi cittadini statunitensi, sono stati comminate pene rispettivamente pari a 27 mesi e 16 mesi di reclusione, nonché sanzioni da 400 mila e 300 mila dollari. Per loro si tratta in ogni caso di una parziale vittoria giudiziaria, dal momento che l’accusa aveva chiesto pene decisamente più pesanti: comprese tra gli 11 e i 19 anni di prigione.
Per la stessa vicenda, UBS aveva accettato, nella primavera dl 2011 di pagare 160 milioni di dollari di risarcimento, riconoscendo di aver manipolato le procedure di attribuzione dei contratti pubblici di gestione dei bond.