Lloyds Banking Group, Londra cede il 6% per 3, 2 miliardi di sterline
Lo Stato inglese detiene ora una partecipazione nel gruppo bancario pari al 32, 7% del capitale, alla quale si aggiunge quella dell'81% in Royal Bank of Scotland.
Lo Stato inglese ha venduto il 6% di Lloyds Banking Group, istituto di credito oggetto di un salvataggio d’emergenza nel corso dei mesi più duri della crisi. L’operazione è stata annunciata questa mattina dalla UK Financial Investments (UKFI), organismo che si occupa di gestire gli asset bancari attualmente in possesso del governo.
Il prezzo complessivo dell’operazione è stato fissato a 3, 21 miliardi di sterline, e sarà completato, ha spiegato la stessa UKFI, entro la fine della settimana. Ad acquistare le quote della banca britannica sono stati alcuni investitori istituzionali, al prezzo di 0, 75 sterline per ciascun titolo.
La decisione di cedere la partecipazione pubblica nel capitale di Lloyds è stata presa soprattutto in ragione della quotazione raggiunta alla Borsa di Londra: la chiusura di ieri sera è stata a 76, 61 pence, ovvero al di sopra del minimo – fissato a 63, 1 dal governo – necessario per far sì che l’operazione potesse risultare fruttuosa per le casse statali.
A questo punto la quota complessiva in mano al governo di Londra è pari al 32, 7% del capitale. Ad essa, si aggiunge la partecipazione ben più pesante (81%) che lo Stato inglese è costretto a detenere ancora in un’altra banca oggetto di salvataggio: Royal Bank of Scotland, per la quale si studia una scissione in due, con la creazione di una bad bank che incorpori gli asset tossici.