GB, prestiti alle Pmi? Le banche preferiscono la nuova bolla immobiliare
Nel Regno Unito il livello dei crediti concessi al settore real estate ha già raggiunto i livelli pre-crisi. È allarme-bolla. E, nel frattempo, calano ancora i ...
Fino ad oggi, il settore bancario inglese non ha sostenuto le piccole e medie imprese, puntando al contrario sui finanziamenti al settore immobiliare. Un’analisi del quotidiano economico francese Les Echos spiega come gli istituti di credito preferiscano scommettere su un settore nel quale, evidentemente, ritengono di poter centrare obiettivi più importanti in termini di rendimenti.
A confermare la scelta è stata anche Sarah Hewin, economista di Standard Chartered, intervistata dal giornale transalpino. Anche i mercati di capitali sono preferiti dalle banche britanniche, dal momento che offrono costi meno elevati. Hewin sottolinea come il livello dei crediti alle imprese sia sceso ancora ad agosto, ad un totale di 3, 8 miliardi di sterline. Non stupisce, perciò, che il Fondo monetario internazionale abbia ipotizzato una crescita «debole» per il settore delle PMI.
Il problema costituisce una vera e propria zavorra per l’economia reale, tanto che il governo ha tentato di rispondere introducendo un programma, chiamato “Funding for landing”, che mirava proprio ad offrire garanzie pubbliche per incentivare i crediti alle imprese. Ma anche questa iniziativa ha avuto il solo risultato di rilanciare ancora di più i prestiti al comparto immobiliare, che sono arrivati già a toccare i livelli pre-crisi.
Non contento, lo Stato ha poi lanciato il programma “Help to buy”, che ha promesso qualcosa come 130 miliardi di sterline di prestiti al settore real estate. Parliamo dell’8% del Pil. E numerosi economisti già lanciano l’allarme: il rischio è una nuova bolla speculativa. Le cui conseguenze potrebbero essere imprevedibili.
