La parodia della finanza
C'è grossa crisi, la rubrica di Andrea Baranes che vi spiega perché dovete interessarvi di finanza. Prima che la finanza si interessi di voi
“Spoof” è una parola inglese difficile da tradurre: può significare parodia, ma anche beffa o imbroglio. In ambito finanziario, “Spoof trading” indica invece una pratica tanto precisa quanto illecita che consiste nel piazzare ordini di acquisto o vendita di un determinato titolo, ritirandoli un attimo prima di eseguirli. Una moltitudine di ordini che può portare altri a comprare o vendere, alterando i prezzi. A quel punto lo “spoofer” immette l’ordine vero e compra o vende a un prezzo falsato, realizzando un profitto.
Una pratica diventata sempre più sofisticata con lo sviluppo della tecnologia e quello corrispondente dell’high frequency trading. Oggi gran parte delle operazioni sui mercati – oltre la metà negli Stati Uniti, poco meno in Europa – è gestita da computer sempre più potenti che cercano di realizzare profitti giocando sui millesimi di secondo di ogni operazione.
In un mercato dominato da simili meccanismi e velocità, sulla base di determinate informazioni gli algoritmi reagiranno tutti nello stesso modo, esasperando le variazioni dei prezzi. In questa situazione chi riesce a insinuare informazioni false, come avviene con lo spoofing, può illecitamente approfittarne. Negli Usa tale pratica è illegale dal 2010, sulla base della legislazione (il Dodd-Frank Act) approvata dopo la bolla dei mutui subprime.
Se ne è tornato però a parlare nelle scorse settimane, quando la banca JP Morgan Chase ha sborsato la cifra record di 920 milioni di dollari per chiudere le indagini di tre agenzie federali in merito alla manipolazione dei mercati delle commodities (materie prime come oro, argento e altre). Secondo le accuse, alcuni trading desk della banca avrebbero piazzato centinaia di migliaia di ordini con l’intenzione di cancellarli prima dell’esecuzione, in modo da manipolare i corrispondenti mercati.
Un caso che sembra solo l’ennesimo esempio di un sistema finanziario totalmente scollegato dall’economia di cui dovrebbe essere al servizio, e che ha l’unico obiettivo di cercare disperatamente e ossessivamente di estrarre profitti in qualsiasi modo (lecito o meno). Ha talmente perso di vista il proprio scopo sociale che questa non è più finanza. Come spiega bene la parola stessa, ormai assistiamo a una parodia della finanza.