Bilanci bancari, le grandi manovre europee (e soprattutto italiane)
In vista dell'asset quality review che sarà avviata dalla BCE a partire dal prossimo mese di febbraio, le banche europee lavorano sui loro bilanci. C'è ...
128 istituti di credito europei hanno a disposizione ancora poco più di quattro settimane di tempo per presentare i propri bilanci , sulla base di quali la Banca centrale europea , a partire dal prossimo mese di febbraio, avvierà la propria attività di monitoraggio. L’asset quality review (AQR) dovrà valutare infatti la qualità dei business bancari, e la speranza dei colossi europei è di riuscire a far “leggere” i propri risultati nel modo più positivo possibile.
Il quotidiano francese Les Echos riporta il caso della banca Raiffeisen (RBI), particolarmente attiva nell’Europa centrale e dell’Est: per minimizzare l’impatto dei default sui prestiti, l’istituto ha deciso di incrementare sensibilmente gli accantonamenti prudenziali. In questo modo, la BCE non dovrebbe avere troppi problemi a concedere un giudizio positivo.
Fin qui si tratta di una manovra piuttosto semplice. In altri casi, però, si sono scelte strade ben più d’impatto. In Italia, ad esempio, è stato annunciato un progetto di rivalutazione del capitale della banca centrale. Esso è detenuto in larga parte da istituti di credito, compagnie d’assicurazione e altri investitori istituzionali. Non si tratta soltanto di un aggiustamento tecnico, perché il capitale di Bankitalia è fissato dagli anni Trenta ad un livello simbolico di 156 mila euro. La rivalutazione sarà mostruosa, perché si arriverà ad un nuovo valore compreso tra i 5 ed i 7, 5 miliardi di euro.
Per i bilanci di colossi come UniCredit e Intesa si tratta di un regalo enorme (sebbene la manovra preveda una tassa da un miliardo di euro in cambio dell’operazione e fissi un tetto massimo del 5% alle quote di un singolo azionista) in vista degli esami straordinari previsti dall’Eurotower.