Che fine hanno fatto i soldi?

C'è grossa crisi, la rubrica di Andrea Baranes che vi spiega perché dovete interessarvi di finanza. Prima che la finanza si interessi di voi

Voi cosa avete fatto con i 6.760 euro che vi sono arrivati l’anno scorso? Ogni mese 563 euro in più fanno comodo, vero? No, non ci riferiamo al tanto criticato reddito di cittadinanza, anche se l’importo è più o meno quello. Qui parliamo degli ulteriori 563 euro al mese arrivati a ogni cittadino della zona euro, neonati compresi, lo scorso anno.

Come, non li avete visti? Strano, perché facendo due conti sono questi i soldi immessi dalla Banca Centrale Europea nel corso del 2020. Il bilancio della Bce è passato dai 4.671 miliardi di euro di fine 2019 ai 6.979 di fine 2020. 2.300 miliardi di euro in più in un anno. Che, divisi per i circa 340 milioni di cittadini della zona euro, fanno appunto 6.764 euro a persona.

Se non nelle tasche dei cittadini, dove è andata a finire questa montagna di liquidità? Le due voci principali sono i rifinanziamenti alle banche europee, passati in un anno da 624 a 1.793 miliardi di euro, e i titoli finanziari (azioni e obbligazioni) detenuti dalla BCE, passati da 2.847 a 3.890 miliardi. Eccoli i duemilatrecento miliardi di euro immessi nell’economia europea.

O meglio, nel sistema finanziario europeo. Perché qui sta il problema. Quanto questa montagna di liquidità è rimasta “incastrata” in circuiti finanziari, spingendo al rialzo gli indici delle Borse? E quanto è poi passata a quella che solitamente si chiama economia reale, per creare posti di lavoro, per contribuire a un rilancio dell’economia colpita dalla pandemia?

Il problema non è solo europeo, anzi. La crescita dei bilanci delle principali banche centrali, dal 2009 a oggi e ancora di più negli ultimi due anni, è davvero impressionante.

Il problema è per quanto tempo potrà continuare questa crescita dei bilanci delle banche centrali. Da un lato cresce la distanza tra gli indici di Borsa e i fondamentali dell’economia, ancora molto fragili. La definizione stessa di una possibile bolla finanziaria. Dall’altro il problema è che, se si interrompesse il flusso di liquidità, potrebbe scoppiare la bolla finanziaria, trascinando l’economia in una pesante crisi. Come dire che la liquidità delle banche centrali ha fatto gonfiare la sfera finanziaria, ma ha prodotto risultati molto più limitati su quella economica, produttiva e occupazionale. L’interruzione di questa liquidità potrebbe al contrario avere impatti molto pesanti su tutti questi fronti.

Come uscire da questo “paradosso della liquidità” è una delle principali sfide del prossimo futuro. La soluzione appare complessa, anche se l’esperienza sembra mostrare che servono scelte politiche e di politica economica. E che non si può continuare a lasciare l’iniziativa alle sole politiche monetarie nelle mani delle banche centrali.