Chi si ricorda della crisi dei mutui subprime?
C'è grossa crisi, la rubrica di Andrea Baranes che vi spiega perché dovete interessarvi di finanza. Prima che la finanza si interessi di voi
Pronti per una nuova crisi finanziaria? Ricapitoliamo. Dopo il 2008 si è scoperto che le banche concedevano mutui sulla casa anche a chi non aveva né un reddito né garanzie. Questi mutui venivano impacchettati con molti altri nelle famigerate “salsicce finanziarie”, poi rivendute a investitori di tutto il mondo. La bontà dell’investimento dipendeva dal fatto che i mutuatari pagassero le rate con regolarità. Quando alcuni hanno iniziato a non pagarle, l’intero castello di carte è crollato, provocando a cascata la peggiore crisi finanziaria della storia recente.
Un riassunto estremamente semplificato di meccanismi finanziari molto complessi. Dopo lo scoppio della bolla, le autorità di tutto il mondo hanno promesso un serio giro di vite e il blocco di simili operazioni. E invece potremmo essere nella stessa identica situazione. O meglio, oggi non si parla dei mutui sulla casa, ma dei prestiti contratti da enti commerciali, a partire da alberghi e ristoranti. A denunciarlo, in una lunga intervista, uno specialista del settore, che già prima della bolla del 2008 lavorava su queste tipologie di titoli finanziari.
Al posto dei titoli garantiti da mutui (residential mortgage backed securities o RMBS) del 2008 oggi circolano titoli finanziari garantiti da prestiti nel settore immobiliare (commercial mortgage backed securities o CMBS). Cambiano gli acronimi, ma non la sostanza e l’alchimia finanziaria. Nel 2008 i mutui venivano concessi anche a chi non poteva ripagarli, tanto le banche se ne disfacevano immediatamente, scaricando il rischio su ignari risparmiatori di tutto il mondo. Oggi i prestiti a realtà commerciali sono spesso concessi in maniera “allegra”, o meglio gonfiando i fatturati. In questo modo l’albergatore o ristoratore appare più solido di quanto non sia e può ottenere condizioni migliori dalla banca. La banca a sua volta può dire che il prestito è erogato a una struttura estremamente solida dal punto di vista finanziario. In questo modo quando rivende i suoi crediti può farlo a condizioni migliori, proprio come nel 2008 le salsicce finanziarie ricevevano un bel voto “tripla A” dalle agenzie di rating.
Tutti contenti, quindi? Tutti, tranne i risparmiatori che potrebbero trovarsi nel loro fondi pensione e di investimento della spazzatura spacciata per oro colato. Tutti tranne la stragrande maggioranza della popolazione che potrebbe venire colpita da una nuova crisi finanziaria, del tutto simile a quella del 2008.
Tutti, insomma, tranne il 99% dei cittadini del mondo. Una storia già sentita. Sembrano passati secoli, ma è stato una dozzina di anni fa. E ora via, per un altro giro di giostra.