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Cipro, inchiesta su operazioni sospette alla banca centrale

Il governo ha aperto l'indagine evocando documenti confidenziali interni all'istituto. Al centro dei sospetti ci sarebbe una consulenza con la Alvarez & Marsal di Londra.

  Le autorità cipriote hanno aperto ieri un’inchiesta penale su un contratto di consulenza da 5 milioni di euro che sarebbe stato pagato dalla banca centrale. Secondo l’accusa, infatti, l’istituto avrebbe corrisposto la somma attingendo ai fondi destinati a ricapitalizzare le banche cipriote in difficoltà. 

Ad annunciarlo è stato lo stesso governo: il vice ministro della Giustizia ha spiegato che alla base dell’indagine ci sono alcuni documenti confidenziali che sono finiti nelle mani dell’esecutivo. Il contratto in questione – riferisce l’agenzia AFP – era stato firmato nel marzo scorso dalla società di consulenza londinese Alvarez and Marsal (A&M). Si trattava del periodo in cui Cipro aveva ottenuto un prestito da 10 miliardi di euro dall’Ue e dal Fmi, dietro la promessa di liquidare la decima banca del Paese, la Laiki, e di trasferirne gli asset al primo istituto di credito nazionale, Bank of Cyprus. Quest’ultimo, però, aveva bisogno di capitali, e i clienti che detenevano depositi superiori ai 100 mila euro si sono visti trasformare il 47, 5% dei propri risparmi in azioni. 

Secondo le indiscrezioni trapelate sulla stampa, la banca centrale avrebbe concesso ad A&M di versare lo 0, 1% del capitale totale iniettato nel sistema bancario., a titolo – parrebbe – di premio. Pur non nominando la Alvarez and Marsal, il governo ha spiegato che la questione è «di altissima importanza». E il parlamento ha già chiesto copia del contratto, che valuterà la prossima settimana.