La comunità di Fayetteville in rivolta contro la costruzione di un enorme data center

La vita degli abitanti di Fayetteville, negli Stati Uniti, rischia di essere stravolta da un colossale data center. A finanziarlo, il fondo Blackstone

Fayetteville è una cittadina della Georgia (Stati Uniti) © Jdsmith01/Wikimedia Commons

Fayetteville è una tranquilla cittadina di 170mila abitanti circondata da pini e corsi d’acqua a sud di Atlanta, negli Stati Uniti. O meglio, “era” una tranquilla cittadina. Infatti, la costruzione di un nuovo data center sta dividendo la comunità. Il progetto consiste in un complesso di dieci enormi bunker che copriranno oltre 250 ettari, con l’obiettivo di supportare il crescente fabbisogno dell’intelligenza artificiale (IA). L’infrastruttura sarà realizzata dalla società QTS. A sua volta finanziata da Blackstone, colosso finanziario che ha superato i mille miliardi di asset in gestione.

È stato calcolato che il data center di QTS, che ospiterà migliaia di server per aziende tra cui Microsoft, consumerà l’energia equivalente a quella di un milione di abitazioni statunitensi. Per soddisfare questa domanda Georgia Power, la principale utility dello Stato federale della Georgia, sta progettando nuove linee elettriche ad alta tensione.

Lo sviluppo dell’opera avrà un costo elevato per i residenti. I nuovi cavi dell’alta tensione dovranno attraversare numerosi terreni privati: alcune proprietà saranno svalutate, altre espropriate. Un costo che gran parte della cittadinanza non è disposta ad accettare.

Un progetto ambizioso ma anche controverso

La costruzione del data center ha alimentato tensioni in una Fayetteville già polarizzata da un anno elettorale divisivo. Molti residenti hanno rifiutato le offerte di Georgia Power per l’acquisto dei loro terreni. Altri hanno organizzato proteste, alzando cartelli e sparando simbolicamente colpi di moschetto.

Su Bloomberg, i giornalisti Dawn Lim e Josh Saul hanno raccolto diverse testimonianze degli abitanti di Fayetteville che si stanno opponendo al data center. Tra questi c’è Hannah Schilsky, che si è trasferita nell’area due anni fa e ora guida la resistenza dei vicini contro i piani della compagnia. «Questa è la mia prima casa, e questo progetto è devastante», ha raccontato. «Siamo chiamati a sacrificare il valore delle nostre proprietà per servire i centri dati di QTS, non per il bene pubblico», ha denunciato Diana Dietz, un’altra residente della contea.

Dietro il data center a Fayetteville c’è Blackstone

Blackstone, che ha acquisito QTS nel 2021, è oggi il più grande investitore finanziario in infrastrutture per l’intelligenza artificiale. Il Ceo Steve Schwarzman ha definito questa espansione una «opportunità unica». Gli investimenti statunitensi nei data center potrebbero far aumentare la domanda di energia del 40% entro il prossimo decennio.

Secondo QTS, il progetto genererà oltre un miliardo di dollari in tasse statali e locali nei prossimi 15 anni, contribuendo significativamente al bilancio scolastico e delle infrastrutture locali. Tuttavia, molti abitanti e funzionari locali affermano di essere stati colti di sorpresa dalla reale portata del progetto, in particolare per quanto riguarda i consumi. Documenti tecnici citati da Bloomberg mostrano che il centro richiederà 1,4 gigawatt di energia, più di uno dei reattori nucleari di recente costruzione nello Stato.

Per soddisfare queste esigenze, Georgia Power ha proposto nuove infrastrutture, inclusi elettrodotti che attraverseranno strade residenziali. Tuttavia, secondo i giornalisti, i dettagli sono stati condivisi solo dopo che il progetto era già in fase avanzata, lasciando poco spazio a negoziazioni o modifiche.

L’espansione dei data center apre tanti interrogativi, non solo a Fayetteville

La situazione di Fayetteville riflette una tendenza ben più ampia: l’espansione dei data center sta mettendo sotto pressione numerose infrastrutture locali. Infatti, secondo un rapporto del dipartimento dell’Energia statunitense, la crescente richiesta di connessioni per questi tipi di impianti sta superando le capacità delle reti elettriche regionali. Allo stesso tempo, questi centri sono essenziali per alimentare gli strumenti digitali che ormai permeano ogni aspetto della vita moderna, dai pagamenti online alla creazione di contenuti con ChatGPT.

In ogni caso, nonostante le promesse di benefici economici avanzate da QTS, molti residenti di Fayetteville temono che il prezzo da pagare, in termini di qualità della vita e impatti ambientali, sia troppo alto. La controversia mette in luce le sfide di bilanciare innovazione tecnologica e sostenibilità sociale. Un dilemma che anche altre comunità americane si troveranno presto ad affrontare. Stati come l’Arizona hanno già sospeso nuovi progetti di data center per studiare soluzioni sostenibili. Mentre altri, come la Virginia del Nord, vanno incontro a una crescita senza precedenti delle linee elettriche.