Diritti umani: Etica Sgr per i lavoratori hi-tech
Finanza in difesa dei diritti umani e delle pratiche di sfruttamento dei lavoratori nei settori hi-tech. Finanza etica, però. Questo il senso della decisione di ...
Finanza in difesa dei diritti umani e delle pratiche di sfruttamento dei lavoratori nei settori hi-tech. Finanza etica, però. Questo il senso della decisione di Etica Sgr, la società di gestione del risparmio del Gruppo Banca Popolare Etica, di aderire all’iniziativa “ No fees nel settore ICT” – cioè Information and Communications Technology – promossa dall’organizzazione newyorkese ICCR (network internazionale di investimenti responsabili) nell’ambito del Gruppo di Lavoro Human Trafficking and Human Rights.
Una campagna il cui principale obbiettivo – rende noto la stessa Etica Sgr – è “proibire esplicitamente il pagamento delle cosiddette recruitment fees, vale a dire le commissioni molto onerose che i lavoratori provenienti da Paesi in via di sviluppo sono solitamente costretti a corrispondere ad agenzie di intermediazione per poter lavorare all’estero”.
E per ottenere questo scopo i soggetti aderenti a No Fees puntano a mettere pressione sulle aziende del settore della tecnologia per le telecomunicazioni “per esortarle all’adozione di politiche e comportamenti corretti in fase di selezione del personale, specialmente lungo la catena di fornitura e in relazione ai lavoratori migranti“; politiche che prevedano di “attivare meccanismi di controllo presso i fornitori (soprattutto in presenza di agenzie di ricerca del personale) e promuovere la trasparenza circa i meccanismi di recruitment adottati”.
Un tema di sempre maggiore attualità, come appare evidente nelle parole di Luca Mattiazzi, direttore generale di Etica Sgr: «Oggi i lavoratori migranti sono spesso vittime di una moderna forma di schiavitù che li porta a pagare per lavorare, ad essere sottopagati, sfruttati e senza un reale contratto di lavoro. Per questo ci siamo fatti portavoce di una campagna che potesse influenzare le grandi aziende».
La campagna assume un rilievo internazionale significativo, considerando che ICCR è un network americano che include circa 300 investitori internazionali, religiosi e non, titolari o responsabili di oltre 100 miliardi di dollari di patrimonio mobiliare; e la presa di posizione della società italiana si inserisce nell’ambito di policy e mission espresse da tempo, considerato che Etica Sgr è associata dal 2005 a ICCR.