Gli esperti bocciano nucleare e gas: «Via dalla tassonomia»

Gli esperti designati dall'Unione europea hanno bocciato l'introduzione di nucleare e gas nella tassonomia delle attività economiche sostenibili

La centrale nucleare di Gundremminge, in Germania © Robert Buchel/StockPhoto

La tassonomia delle attività economiche considerate “sostenibili” non deve includere tra le fonti di energia verde il gas naturale e il nucleare. A dirlo è un gruppo di esperti a cui la Commissione europea si è affidata per contribuire a elaborare le regole sugli investimenti sostenibili in un documento visionato dal Financial Times.

L’energia nucleare e il gas sono stati inseriti in una bozza che Bruxelles ha inviato ai Paesi membri alla fine dello scorso anno. E che ha già sollevato reazioni da diversi governi.

Perché nucleare e gas non devono rientrare nella tassonomia

Secondo gli esperti, l’energia prodotta da gas naturale che produce più di 100 grammi di CO2 per kilowattora non dovrebbe essere considerata “verde”.

Per quanto riguarda il nucleare, invece, gli esperti ne chiedono l’esclusione in nome del principio del “do no significant harm“, ovvero “principio di innocuità“. Fondamentale per garantire l’ammissibilità all’etichetta verde. Inoltre, il documento chiede «modifiche sostanziali» al testo, anche al fine di assicurare che le nuove centrali nucleari contribuiscano davvero al raggiungimento degli obiettivi climatici europei.

Il documento degli esperti sarà inviato alla Commissione nella giornata di venerdì 21 gennaio, secondo il Financial Times, nell’ambito di una consultazione tra Bruxelles, gli Stati membri e gli esperti sulle regole.

Il nucleare continua a dividere

Nel frattempo, in particolare la questione nucleare continua a dividere fortemente le diplomazie europee. L’energia atomica, secondo il segretario di Stato tedesco all’Ambiente, Stefan Tidow, «non è verde né sostenibile. La questione della gestione delle scorie non è ancora risolta. E non si tratta neppure di una fonte economica». 

Una netta chiusura, dunque, da parte di Berlino. Tanto più che le affermazioni di Tidow sono state rese direttamente alla “controparte”. Ovvero alla Francia, rappresentata dal ministro della Tradizione ecologica Barbara Pompili, nel corso di un incontro avvenuto ad Amiens.