Fortis, i giudici olandesi aprono la strada ai rimborsi
La Corte suprema dei Paesi Bassi ha confermato la cattiva gestione dell'istituto nel biennio 2007-2008. I piccoli azionisti valutano il danno in 13-17 miliardi di ...
La Corte suprema olandese ha aperto la strada alla concessione di indennizzi ai piccoli azionisti di quello che fu il gruppo bancario e assicurativo Fortis , nazionalizzato nell’autunno del 2008 da Belgio e Paesi Bassi, quindi smantellato e ribattezzato Ageas . Secondo i giudici, infatti, prima del salvataggio operato dai governi dei due Paesi, la gestione del gruppo non fu corretta, e ciò causò causando un danno economico ai risparmiatori.
Secondo quanto riferito al quotidiano francese Les Echos da Niek Lemmers, legale dell’associazione VEB, che rappresenta i piccoli azionisti, i danni possono essere calcolati in una cifra compresa tra i 13 ed i 17 miliardi di euro: «Un procedimento giudiziario avviato da circa 35 mila persone permetterà in ogni caso di fissare gli indennizzi». Tra le operazioni nel mirino degli appartenenti a VEB, in particolare, c’è la ricapitalizzazione da 13 miliardi di euro che, prosegue Lemmers, «fu sottoscritta in piena tempesta finanziaria e sulla base di informazioni errate, come quelle riguardanti il valore del gruppo».
Ma, più in generale, viene considerata negativamente tutta la gestione soprattutto del biennio 2007-2008, dall’acquisto da parte del colosso bancario ABN AMRO fino alla nazionalizzazione. Le informazioni trasmesse ai mercati e agli investitori, ad esempio, non furono sufficienti. Anche in Belgio sono stati avviati numerosi processi, tra cui alcune class action in sede civile.