E se l’intelligenza artificiale scommettesse sul suo stesso fallimento?

La cinese DeepSeek ha scosso il mercato dell’intelligenza artificiale, facendo crollare Nvidia in Borsa. Ma qualcuno ci ha guadagnato

L'arrivo di Deepseek ha scosso il mercato dell'intelligenza artificiale © Solen Feyissa/Unsplash

“Uragano”, “terremoto”, “ciclone”. Sono alcuni dei termini con i quali i media hanno riportato l’arrivo della cinese DeepSeek sul palcoscenico mondiale dell’intelligenza artificiale. Un settore che fino alla settimana scorsa sembrava dominato da pochi colossi statunitensi, da OpenAI a Google, passando per Nvidia che produce i potenti chip necessari ai complessi calcoli dell’IA.

Le notizie circa il minore fabbisogno di chip e i costi di sviluppo inferiori di DeepSeek hanno provocato un crollo di Nvidia in Borsa superiore ai 500 miliardi di dollari. Dopo avere guadagnato qualcosa come il 5.000% in cinque anni, l’impresa ha subito una perdita del 17% in una sola giornata. Giornata nella quale sono stati scambiati 800 milioni di titoli.

Chi ha guadagnato dal crollo di Nvidia in Borsa

Se in molti hanno perso, come spesso avviene sui mercati finanziari qualcuno ha anche guadagnato, e parecchio. Il crollo di Nvidia ha generato 6,75 miliardi di dollari di profitti in un giorno solo per chi vende allo scoperto.

La vendita allo scoperto consiste nel vendere un titolo senza possederlo materialmente. Sperando che, tra il momento in cui si stipula il contratto e l’effettiva consegna, il prezzo crolli. Spieghiamo con un esempio semplificato: vendo un’automobile per 10mila euro, con consegna tra un mese. Ma io quell’automobile non la possiedo. Spero che il prezzo scenda, in modo da poterla comprare magari a 8mila euro subito prima della data pattuita per la consegna e guadagnare cosi 2mila euro.

Un articolo di Les Echos si domanda se anche l’hedge fund cinese High-Flyer, che ha promosso DeepSeek, sia dietro simili manovre. Sapendo in anticipo che da lì a poco ci sarebbe stato un terremoto nel panorama dell’intelligenza artificiale, è stato magari possibile vendere allo scoperto azioni di Nvidia. Guadagnando quindi tanto dal successo di DeepSeek quanto dal crollo della diretta concorrente.

La vicenda suscita interrogativi di non poco conto sul piano geopolitico. Anche considerando i rapporti non propriamente idilliaci tra la Cina e gli Stati Uniti di Trump, che quotidianamente annuncia dazi e misure economiche contro il gigante asiatico.

L’intreccio tra intelligenza artificiale e scelte d’investimento

Ma oltre che dal punto di vista finanziario e da quello politico, anche le questioni tecnologiche sono decisamente rilevanti. L’intelligenza artificiale guida in maniera sempre più diretta e massiccia le scelte di investimento dei principali investitori e fondi del mondo. Pochi algoritmi che analizzano una mole sconfinata di dati per fornire indicazioni su quando acquistare e vendere un determinato titolo. Oltre alle perdite immediate, in gioco c’è una partita gigantesca al confine tra finanza e tecnologia.

Ma proviamo ora a spingere un po’ in là il ragionamento. E se uno di questi algoritmi di intelligenza artificiale, analizzando andamento dei mercati, situazione internazionale, concorrenza, arrivasse alla conclusione che potrebbe guadagnare vendendo allo scoperto i titoli della stessa azienda che lo ha sviluppato? Pur di guadagnare da una speculazione a breve, potrebbe decidere la sua stessa rovina finanziaria? Al confine tra una trama di un film di fantascienza e un possibile futuro prossimo, per quanto distopico: l’intelligenza artificiale può scommettere contro sé stessa e decidere di suicidarsi?