Investimenti sostenibili: la tassonomia Ue è legge. E c’è chi la usa già
Via libera dell'Europarlamento ai criteri per definire un’attività economica sostenibile. Dal 2022 la tassonomia dovrà essere usata per gli investimenti responsabili
«La tassonomia per gli investimenti sostenibili è probabilmente lo sviluppo più importante per la finanza dopo la contabilità. Sarà una svolta nella lotta contro il cambiamento climatico». Ha commentato così la negoziatrice capo della commissione per l’ambiente al Parlamento europeo, la finlandese Sirpa Pietikainen (PPE, FI), il via libera alla nuova legislazione sugli investimenti sostenibili. Il 18 giugno scorso l’Europarlamento, riunito in sessione plenaria, ha approvato la cosiddetta “tassonomia” della Commissione Ue: le regole per stabilire quali attività economiche possano definirsi sostenibili. E il 22 giugno la tassonomia è entrata ufficialmente in vigore dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale Europea.
Finanziare la transizione a un’economia green
«Rendere più verde il settore finanziario è un primo passo per fare in modo che gli investimenti servano alla transizione verso un’economia neutrale dal punto di vista delle emissioni di carbonio», ha aggiunto Sirpa Pietikainen.
L’Europarlamento è esplicito: lo scopo finale della tassonomia è di «boosting green investments», cioè spingere gli investimenti sostenibili per l’ambiente. «Stabilire chiari criteri “verdi” europei per gli investitori è la chiave per raccogliere più finanziamenti pubblici e privati in modo che l’Ue possa diventare “carbon neutral” entro il 2050, come stabilito nel Green Deal europeo, e per prevenire il “greenwashing”», spiega il Parlamento Ue.
Un modo, cioè, per raccogliere quei 260 miliardi di euro all’anno di investimenti extra che la Commissione ritiene necessari per raggiungere gli obiettivi climatici fissati per il 2030.
In una risoluzione del 15 maggio scorso, i deputati avevano chiesto che gli investimenti del Piano di ripresa COVID-19 siano considerati prioritari se coperti dal Green Deal.
Gli obiettivi e criteri
Il testo stabilisce sei obiettivi ambientali e consente di etichettare un’attività economica come sostenibile dal punto di vista ambientale se contribuisce ad almeno uno degli obiettivi approvati, senza danneggiare significativamente nessuno degli altri.
I sei obiettivi sono:
- mitigazione del cambiamento climatico;
- adattamento al cambiamento climatico;
- uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine;
- transizione verso l’economia circolare, con riferimento anche a riduzione e riciclo dei rifiuti;
- prevenzione e controllo dell’inquinamento;
- protezione della biodiversità e della salute degli eco-sistemi.
Per essere eco-compatibile, un’attività deve:
- contribuire positivamente ad almeno uno dei sei obiettivi ambientali;
- non produrre impatti negativi su nessun altro obiettivo;
- essere svolta nel rispetto di garanzie sociali minime (per esempio, quelle previste dalle linee guida dell’OCSE e dai documenti delle Nazioni Unite).
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I prossimi passi
Entro fine 2020 poi, la Commissione Ue dovrà approvare e pubblicare gli atti delegati. Conterranno una prima parte dei criteri tecnici di selezione delle attività da considerare sostenibili per gli obiettivi di transizione e di abilitazione. Il 31 dicembre 2021 il primo blocco di criteri tecnici di selezione delle attività da considerare sostenibili diventerà operativo. Da quel momento chi proporrà investimenti sostenibili e responsabili (SRI) dovrà indicare la percentuale di allineamento alla tassonomia del proprio portafoglio investito.
«Tutti i prodotti finanziari che si dichiarano “sostenibili” dovranno dimostrarlo secondo criteri rigorosi e ambiziosi dell’UE», ha dichiarato il relatore della commissione Affari economici dell’Europarlamento, Bas Eickhout (Verdi/ALE, NL). «La legislazione prevede anche un chiaro mandato alla Commissione per iniziare a definire le attività dannose per l’ambiente. La graduale eliminazione di tali attività e investimenti è importante per raggiungere la neutralità climatica, tanto quanto il sostegno alle attività decarbonizzate».
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La Tassonomia entra in anticipo nelle label dei fondi
Ma, al di là degli obblighi di legge, c’è chi sta già integrando la tassonomia Ue nei criteri di selezione di prodotti finanziari sostenibili. Le regole europee sulle attività green sono infatti entrate per la prima volta nei criteri di assegnazione di alcune “etichette”per i prodotti finanziari sostenibili. A rivelarlo è l’aggiornamento di giugno sul “Mercato europeo delle label per il mercato finanziario” realizzato dall’osservatorio di Novethic, società francese di analisi di sostenibilità.
La ricerca conferma il trend di crescita esponenziale del numero di fondi alla ricerca di un’etichetta. Sono arrivati ormai attorno a quota 1.000 a livello continentale (936). Un incremento che, spiega la società francese, «non si traduce in omogeneità degli standard».
Ma Novethic rileva anche come «il mercato europeo sia già sotto l’influenza dei nuovi framework per la finanza sostenibile creati dalla Ue: la Tassonomia e le regole di trasparenza previste per i fondi sostenibili. Tre delle label considerate dall’osservatorio stanno anticipando questi nuovi standard e hanno già iniziato a integrare la Tassonomia europea». Questi label chiederanno ai fondi di verificare i propri investimenti (nelle aziende) secondo la sostenibilità indicata da Bruxelles.
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La Germania usa la tassonomia per misurare la sostenibilità delle imprese
«Care aziende europee, quanto siete sostenibili?». È la domanda che il ministro dell’Ambiente tedesco, Svenja Schulze, ha rivolto alle principali società quotate, in Germania e non solo. Il Bmu (il Ministero federale dell’ambiente tedesco), ha infatti avviato un progetto di ricerca per valutare come le principali quotate in Borsa si allineano alla Tassonomia Ue. Il progetto di ricerca, finanziato dal Bmu, è il primo a misurare la sostenibilità delle grandi imprese, utilizzando il nuovo “vocabolario” per definire tali attività sostenibili.
L’indagine, avviata il 13 maggio e chiusa 9 giugno, dovrebbe aiutare a definire programmi di ripresa economica post Covid-19 in un’ottica di sostenibilità. «Per superare l’attuale crisi abbiamo bisogno di una ripresa economica sostenibile e attenta all’ambiente» ha dichiarato il ministro Schulze. «La Tassonomia europea per la finanza sostenibile fornisce la prima guida su cosa significhi attualmente sostenibilità nell’ambito delle attività economiche: aziende che investano in energia da fonti rinnovabili, mobilità verde e processi industriali che tutelino l’ambiente sostengono un’economia green, innovazione e creazione di posti di lavoro fondamentali per il futuro. Noi intendiamo promuovere questi investimenti. E, per questo, abbiamo bisogno di sapere a che punto siamo in termini di sostenibilità».