JPMorgan, novità (di facciata?) nella gestione delle materie prime
Il colosso Usa ha dichiarato di voler rinunciare alla gestione fisica degli asset, ma resterà presente nel mercato, soprattutto per quanto riguarda il trading di ...
Il colosso bancario americano JPMorgan ha annunciato nel corso del fine settimana la decisione di rinunciare alla gestione fisica dei business legati alle materie prime. Si tratta di una notizia apparentemente positiva, dal momento che le operazioni sulle materie prime sono state ampiamente criticate non soltanto da Ong e associazioni, ma anche da numerosi governi. Eppure, a ben guardare, l’impressione è che in termini concreti non siano in vista grandi cambiamenti.
L’istituto di credito di Wall Street ha spiegato infatti che, al termine di una valutazione interna, è giunto alla conclusione che occorre un cambiamento di rotta, che potrebbe tradursi «nella vendita, nella scissione o nella formazione di un partenariato strategico» in merito ai business legati alle materie prime.
È chiaro che le tre soluzioni non sono identiche: un conto sarebbe disfarsi totalmente dell’asset, un altro decidere di modificarne semplicemente le caratteristiche. Da questo punto di vista, la banca non ha lasciato spazio alle speranze, dichiarando senza mezzi termini di voler «restare in ogni caso pienamente presente nel mercato» (in particolare per quanto riguarda il trading dei derivati legato ai metalli preziosi).