La carica dei 154 banchieri che hanno cercato di truffare il TARP
Secondo un rapporto del Tesoro americano, decine di banchieri sono stati arrestati, o perseguiti penalmente, per frodi ai danni del programma di aiuto pubblico agli ...
Sono decine i banchieri che sono stati arrestati o comunque perseguiti penalmente negli Stati Uniti a causa di frodi legate al Troubled Assets Relief Program (TARP), il sistema ideato dal governo americano nel corso della crisi per aiutare gli istituti finanziari in difficoltà.
A rivelarlo – riferisce l’agenzia AFP – è l’ultimo rapporto presentato al Congresso da Christy Romero, ispettrice generale del Tesoro che si è occupata in particolare di supervisionare il TARP. «Il sistema finanziario si è stabilizzato in parte grazie al sostegno di tale programma, ma la cultura d’impresa che ha condotto alla crisi finanziaria non è sufficientemente cambiata – ha dichiarato -. Si tratta di un pensiero che ha spesso incoraggiato la cupidigia, l’esercizio del potere senza controllo, e che ha portato in alcuni casi alla corruzione».
Le indicazioni di Romero sono confermate dai numeri. A partire dal 2009, anno in cui fu istituito il TARP, 154 dipendenti di istituti di credito sono stati oggetto di azioni penali. Tra questi, 98 persone che ricoprivano alti incarichi. 65 persone sono già state condannate a pene detentive e altre ancora attendono di esserlo.
Eclatante, in particolare, il caso della Bank of Commonwealth della Virginia, che aveva truccato i propri conti per ottenere gli aiuti statali. Al vice presidente dell’istituto è stata inflitta una pena di 17 mesi di reclusione, mentre il direttore di una filiale dovrà scontare 8 anni. Un altro caso simile è quello della United Commercial Bank, che si è vista condannare tre dirigenti a pene comprese tra i 3 e i 12 anni di prigione.