Pensioni responsabili. Anche la previdenza pensa alla sostenibilità
Presentata la ricerca sulle politiche di investimento responsabile degli operatori previdenziali italiani. Fattori ambientali, sociali e di governance sempre più integrati nelle scelte di investimento
Anche i fondi pensione possono essere responsabili. Quelli italiani sono sempre più interessati a considerare temi ambientali, sociali e di governance nelle scelte d’investimento. Per quali motivi? Per contribuire allo sviluppo sostenibile attraverso la propria attività. E, in secondo luogo, per gestire più efficacemente i rischi finanziari e reputazionali.
Sono alcuni dei risultati della quarta edizione dell’indagine sulle politiche di investimento sostenibile e responsabile degli operatori previdenziali italiani (“Le politiche di investimento sostenibile e responsabile degli investitori previdenziali”), condotta dal Forum per la Finanza Sostenibile e da Mefop, in collaborazione con MondoInstitutional.
I risultati della ricerca sono stati presentati lo scorso 22 novembre alla sede romana dell’INPS in occasione della giornata conclusiva della Settimana SRI, tra i principali appuntamenti nazionali dedicati all’investimento sostenibile e responsabile o, appunto SRI da Sustainable and Responsible Investment.
Numeri in leggero aumento
In aumento i fondi pensione che hanno partecipato all’indagine. Nel 2018 il questionario ha ricevuto risposte da parte dell’86% del campione selezionato, in aumento di 6 punti percentuali rispetto all’anno precedente.
Sostanzialmente stabile il numero di piani previdenziali che adottano strategie d’investimento sostenibile e responsabile: il lieve calo rispetto all’indagine 2017 (da 17 a 16 piani) è dovuto alla mancata partecipazione alla ricerca da parte di un fondo effettivamente attivo in ambito SRI, ma che al momento è in fase di revisione delle politiche di sostenibilità.
Cresce la sensibilità rispetto ai temi ambientali, sociali e di governance (o ESG da Environmental, Social and Governance). In aumento, infatti, il punteggio medio assegnato ai questionari in ciascuna delle categorie di piani mappati. I piani più attivi sono i Fondi Pensione Preesistenti, seguiti dai Fondi Pensione Aperti.
Per quanto riguarda le aree tematiche analizzate, la scelta della Politica d’Investimento è quella che ha ottenuto il punteggio medio più elevato (3,51), anche se in leggero calo rispetto al 2017; in compenso, aumentano i punteggi per tutte le altre categorie.
Ampi margini di miglioramento
Su quali aspetti potranno concentrarsi gli operatori previdenziali nel prossimo futuro? Anzitutto su una maggior integrazione dei criteri ESG nelle politiche d’investimento: su 43 piani monitorati, 27 non si sono ancora dotati di strategie SRI; eppure, diversi di questi soggetti hanno dichiarato di aver cominciato ad affrontare le tematiche di sostenibilità nell’ambito delle attività d’investimento. Inoltre, solo due rispondenti hanno motivato la scelta di adottare approcci SRI con la volontà di ottenere rendimenti finanziari migliori. Questa situazione si spiega con il fatto che ancora molti operatori previdenziali seguono politiche d’investimento orientate al breve periodo: al contrario, normalmente l’investimento sostenibile e responsabile manifesta i propri vantaggi competitivi nel medio-lungo periodo, come peraltro dimostrato da un numero crescente di analisi di mercato e di ricerche accademiche.
In questo contesto risulterà significativo il recepimento della Direttiva Europea IORP II, che, tra gli interventi, prescrive l’integrazione dei criteri ESG nelle decisioni d’investimento, in un’ottica di lungo periodo tipica dei piani previdenziali.
La ricerca
Lo studio è stato condotto attraverso l’invio di un questionario ai 50 maggiori piani previdenziali per patrimonio con 169 miliardi di euro di masse in gestione a livello complessivo. A essere mappati i primi dieci piani all’interno delle categorie: Casse di Previdenza, Fondi Pensione Negoziali, Fondi Pensione Aperti, Piani Individuali Pensionistici e Fondi Pensione Preesistenti. Il questionario comprendeva 34 domande articolate in quattro aree d’indagine:
- Governance
Esempio: con quale frequenza il Consiglio di Amministrazione valuta le performance aziendali dal punto di vista della sostenibilità degli investimenti?
- Politica d’investimento
Esempio: con quale tasso di copertura viene applicata la politica d’investimento sostenibile?
- Attuazione della politica d’investimento sostenibile
Esempio: quali strategie SRI vengono applicate nelle diverse asset class?
- Trasparenza
Esempio: viene pubblicato un documento accessibile al pubblico che definisce la politica SRI adottata?
A ciascuna domanda è stato attribuito un peso diverso a seconda dell’importanza della tematica analizzata; a ogni passaggio del questionario è stato quindi associato un punteggio determinato dal tipo di risposta e dal peso corrispondente; i questionari dei piani che non adottano alcuna strategia SRI sono staticonsiderati nulli e, dunque, non conteggiati a fini statistici.