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Diritti

La ripresa non può essere armata

26:14

Una ripresa che metta al centro la pace e il disarmo e approfitti per ridurre la spesa militare. È questa la richiesta della Rete che coordina oltre 70 organizzazioni della società civile italiana e che ha elaborato un documento con dodici progetti. Un contributo al processo di formazione del programma “Next Generation Italia”.

Le proposte della Rete pace e disarmo

«Le cose da fare sono tante», scrivono gli attivisti nel loro sito internet. Investire nel sistema sanitario pubblico affinché sia davvero universale. Nella scuola, per stabilizzare i docenti e aumentarne il numero e nella messa in sicurezza del nostro territorio dal rischio sismico e idrogeologico. Nella riconversione delle industrie a produzioni pulite, sostenibili, civili. O ancora nella cooperazione con Paesi e popolazioni in difficoltà, per prevenire i conflitti.

«Continuare a investire in armamenti – sottolineano gli attivisti di Rete pace e disarmo – contribuisce anche alla distruzione ambientale». Da un lato, le armi utilizzate nei conflitti lasciano sul terreno residui che hanno un forte impatto ambientale. Dall’altro, investire in produzione e commercio di armi sottrae risorse alla lotta contro i cambiamenti climatici. Eppure una sorta di rassegnazione sembra spingere gli Stati ad armarsi in vista di possibili conflitti.

Le proposte della Rete pace e disarmoLLa spesa militare italiana è in aumento

A fine aprile l’Osservatorio Mil€x ha pubblicato le anticipazioni del proprio rapporto annuale sulla spesa militare italiana. Dai dati emerge una spesa totale di poco meno di 25 miliardi di euro, ovvero una crescita annua superiore all’8% rispetto al 2020. Addirittura del 15,7% rispetto al 2019. Dati che risultano dall’utilizzo di una nuova metodologia che, per quanto riguarda l’Arma dei Carabinieri, considera solo le spese strettamente legate a missioni militari all’estero.

I dati completi saranno pubblicati nelle prossime settimane. Gli autori del rapporto, intanto, sottolineano che per quanto riguarda la suddivisione in tipologie di spesa il Ministero della Difesa spende circa 11 miliardi di euro per il personale con una spesa di esercizio di 2,2 miliardi di euro e costi per investimento che per la prima volta superano i 4 miliardi all’anno.

La spesa militare aumenta in tutto il mondo

Secondo il Sipri, lo Stockholm International Peace Research Institute, nel 2020 la spesa militare è aumentata a livello globale del 2,6%. Raggiungendo la cifra record di 1.981 miliardi di dollari, cioè oltre 5,4 miliardi dollari al giorno. Un aumento continuo ed inarrestabile (negli ultimi dieci anni la crescita è stata del 9,3%) che certifica una nuova corsa agli armamenti a beneficio di pochi e a vantaggio delle industrie del settore difesa.

Ne abbiamo parlato con Francesco Vignarca, coordinatore delle campagne di Rete Pace e Disarmo (Italia).