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In una parola: misky

21:38

Quando arriva in Italia, Eli si imbatte in una realtà che – ancora non lo sa – sarà il primo seme, il primo passo, verso l’apertura del suo locale. Un seme che è gettato a terra molto prima del giorno in cui ha alzato la saracinesca per la prima volta.

Tutto parte infatti in una giornata qualunque, quando scopre su Facebook l’esistenza del Cies, il Centro informazione e educazione allo sviluppo, che tra le varie attività offre corsi mirati per persone straniere. Mi racconta di venire a conoscenza di un corso di formazione in ambito gastronomico proprio l’ultimo giorno delle selezioni.

Eli deve prendere una decisione senza pensarci troppo. Decide di buttarsi a occhi chiusi. Si fa accompagnare in macchina dal suo compagno al luogo del colloquio e porta con sé la figlia. A parlare con lei è una ragazza di nome Monica, che ancora oggi ricorda con affetto e che ogni tanto – mi dice – sente ancora. Monica, dopo le domande di rito, chiede alla figlia di Elisabeth quale sia la cosa migliore che sa fare la sua mamma e la bambina non ha alcuna esitazione e risponde: la torta al cioccolato!

È anche grazie a questa frase spontanea che Elisabeth passa la selezione e vince uno dei ventidue posti messi a disposizione dal corso.

Nasce Misky Cake

Pur con molte difficoltà Elizabeth riesce ad aprire il suo locale. Un posto solo suo, che rappresenta le sue origini e la sua passione, con 14 posti al coperto e ora – grazie anche allo spazio esterno – altri dieci posti su una pedana esterna.
Decide di chiamarlo Misky Cake.

 


La storia di Misky Cake è stata raccontata anche in Storie dal futuro, la newsletter dedicata al racconto e al ritratto dei protagonisti del cambiamento che Valori.it invia ogni ultimo lunedì del mese. Se vuoi riceverla iscriviti alla newsletter e seleziona “Economia sostenibile” tra i tuoi interessi.

Musiche: © Blue Dot Sessions