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Ambiente

Il nucleare è pulito, sicuro e salverà il clima?

25:15

Pochi argomenti al mondo polarizzano più del dibattito tra chi è a favore dell’energia nucleare e chi avanza dubbi e critiche. Forse nemmeno la discussione su «la vera ricetta della carbonara» può tanto.

Ed è comprensibile. Quando si parla di energia si parla di molte cose. Della nostra possibilità di svolgere moltissime attività quotidiane. Di sistema produttivo. Ma anche di conseguenze su inquinamento, salute e clima. Intorno all’energia girano interessi enormi. Geopolitici, strategici, economici.

Il tempo stringe. Per salvare il clima è sempre più urgente riconvertire tutti i nostri sistemi, compreso quelle energetico, in una direzione che ci permetta di rispettare gli impegni climatici sottoscritti dagli Stati con l’Accordo di Parigi. Su un punto c’è accordo: occorre abbandonare al più presto l’utilizzo di fonti fossili. Petrolio, carbone e gas naturale devono diventare il passato. Su altre fonti, come il nucleare, il dibattito resta aperto.

Un dibattito che condiziona anche le decisioni della Commissione europea che da anni lavora al testo del Regolamento sulla tassonomia. Un sistema di definizioni che serve a stabilire cosa è green, con lo scopo di orientare gli investimenti verso queste attività. Nel dicembre del 2019 Parlamento, Consiglio e lo stesso organismo esecutivo dell’Ue avevano raggiunto un faticoso accordo che escludeva il nucleare dalle attività green. Ma quando ci sono in gioco interessi miliardari, la partita si prolunga sempre oltre i tempi supplementari.

È così che, per esempio, da una bozza degli atti delegati sulla tassonomia degli investimenti sostenibili trapelata e pubblicata da un giornale francese emerge la possibilità che il gas, che sembrava escluso, torni in gioco come “combustibile di transizione”. Ipotesi alla quale si oppongono le organizzazioni ambientaliste.

Tutti i miti sul nucleare

E anche per il nucleare sembra che la partita non sia ancora finita. A farlo rientrare in gioco è stato il Joint Research Centre (JRC), un centro di ricerca interno alla Commissione europea, ma “teoricamente” indipendente. “Teoricamente”, perché un recente report di Greenpeace ne ha svelato gli stretti legami con l’industria dell’atomo. Si capisce, quindi, perché, nonostante la proposta di escludere il nucleare dalla tassonomia Ue delle attività economiche sostenibili, il JRC abbia riaperto la porta a questo comparto.

Tuttavia, i sostenitori di questa fonte di energia ribadiscono in ogni occasione che il nucleare è pulito. È sicuro. È necessario alla transizione, perché a differenza delle fonti rinnovabili, è programmabile. Meno costoso immetterlo nella rete.

Abbiamo sottoposto questi argomenti a Walter Ganapini, ex presidente di Greenpeace Italia, e Gianluca Ruggieri, ricercatore presso l’università dell’Insubria e vicepresidente di ènostra. Nel nostro podcast danno le loro risposte.