Tassonomia sociale: finalmente si parte
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Finalmente, con un certo ritardo su quello ambientale, è partito il processo europeo per la definizione di una tassonomia sociale nell’ambito della strategia sulla finanza sostenibile.
Cos’è la tassonomia e perché è importante
La tassonomia è, potremmo dire, il dizionario comune e condiviso per definire ciò che può essere considerato “sostenibile”. Al momento, come ha sottolineato anche il MIT, c’è però una grande confusione. Per definirsi sostenibile un’impresa deve integrare nella propria strategia il rispetto dell’ambiente, dei diritti sociali e deve adottare una gestione aziendale equa e trasparente. È quello che viene definito con la sigla ESG: ambientale, sociale e di governance.
Cosa significa in concreto ESG? Quali standard devono essere rispettati?
Non esiste una risposta univoca. E non esiste uno standard unico. Esistono diverse agenzie di rating ESG, istituti privati che raccolgono le informazioni che le stesse aziende divulgano e, ciascuna sulla base di propri criteri, attribuiscono dei voti alla sostenibilità delle imprese.
Fare chiarezza e costruire un alfabeto comune per definire la sostenibilità è fondamentale: parliamo sia della salvezza del Pianeta e di diritti umani, ovviamente. E anche del valore economico degli investimenti responsabili: circa 31mila miliardi di dollari, oltre un terzo del Pil mondiale.
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Il sottogruppo sulla tassonomia sociale costituito dalla Commissione europea ha partorito un documento di lavoro, attualmente sottoposto alla consultazione dei diversi stakeholders. Entro il 2021 la Commissione dovrà pubblicare una relazione che illustri le disposizioni necessarie per estendere l’ambito di applicazione del regolamento sulla tassonomia ambientale agli «altri obiettivi di sostenibilità, come quelli sociali».
Quanto accidentato sarà il percorso per arrivare alla definizione di una tassonomia sociale in Europa? Vedremo gli stessi ostacoli e schieramenti che hanno rallentato il percorso di quella ambientale?
Ne abbiamo parlato con Alessandro Asmundo, research and policy officer del Forum per la Finanza Sostenibile.