#WTF – L’high-frequency trading
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Vogliamo raccontarvi la finanza a modo nostro. Anzi, con parole nostre. Prendendo quelle che negli anni della crisi finanziaria del 2007-2008, e di nuovo oggi con la crisi del coronavirus, sono diventate di uso comune. Spread, derivati, bailout, quantitative easing, leva finanziaria, high-frequency trading. Per non parlare delle sigle. Quanto basta per far scappare a gambe levate chiunque. Eppure, anche se la finanza può essere effettivamente molto complessa, i suoi meccanismi sono facili da capire. Basta spiegarli con parole semplici ed esempi concreti.
High-frequency trading significa compravendite di titoli finanziari ad alta, altissima velocità. No, non parliamo di operatori di Borsa allenati a schiacciare i tasti dei loro computer a velocità supersonica. Parliamo di computer programmati per eseguire un algoritmo e in grado di effettuare migliaia di transazioni al minuto.
In questo modo non si cerca di guadagnare con strategie di medio o lungo periodo, investendo ad esempio sulle azioni di un’azienda che si ritiene solida e con prospettive di crescita. Si sfruttano le piccolissime oscillazioni di prezzo dei titoli, al fine di guadagnare non sui rialzi importanti ma sulla moltiplicazione delle transazioni effettuate.
Il business è talmente allettante che, alcuni anni fa, una società americana ha deciso di investire 300 milioni di dollari per posare un nuovo cavo in fibra ottica, tra Chicago e il New Jersey. 1.330 chilometri. Obiettivo: collegare i server della Borsa di Chicago a quelli di Wall Street, la Borsa di New York, in soli 13 millisecondi. Ovvero il tempo di trasmissione del segnale, andata e ritorno. Ciò per permettere agli high-frequency trader di essere più competitivi degli altri nella corsa sfrenata alla ricerca dei guadagni.
Bulimia finanziaria e rincorsa al denaro. A velocità folle. Alimentando speculazioni e bolle che possono esplodere da un momento all’altro. Col rischio di travolgere tutti, anche i piccoli risparmiatori. Ricordatevelo, quando sentirete parlare di high-frequency trading. E se quel giorno vi foste dimenticati cosa significa questo termine, potrete sempre riascoltare questo podcast. Lo troverete, assieme agli altri della collana What The Finance?!?