Prestiti a rischio, due fondi americani denunciano le agenzie di rating
I liquidatori di due fondi appartenuti a Bear Stearns hanno chiesto a S&P, Moody's e Fitch un risarcimento da 1 miliardo di dollari.
I liquidatori di due fondi di investimento appartenuti alla banca americana Bear Stearns , rilevata nel 2008 da JPMorgan Chase , hanno presentato ieri una denuncia contro le tre più importanti agenzie di rating del mondo: Standard and Poor’s, Moody’s e Fitch .
I fondi erano stati concepiti per investire in prodotti non a rischio, e per questo i liquidatori puntano il dito contro i giudizi lusinghieri che le agenzie avevano concesso ad alcuni prodotti. Un vero e proprio «castello di carte», accusano i due, creato ad arte al fine di mantenere un mercato lucrativo nel settore del rating. Per i fondi, insomma, le agenzie erano coscienti del fatto che i criteri utilizzati non sarebbero stati in grado di giudicare in modo corretto gli asset.
Da parte loro, S&P, Moody’s e Fitch affermano che le valutazioni da loro emesse sono indipendenti e oggettive, essendo il risultato di analisi rigorose. Argomentazioni che dovranno dirimere a questo punto i giudici. A questi ultimi, inoltre, spetta anche una decisione sulla richiesta di risarcimento da parte dei liquidatori, che ammonta a 1 miliardo di dollari.
Non si tratta della prima domanda di rimborso a carico della agenzie di rating: a S&P il dipartimento di Giustizia degli Usa ha chiesto 5 miliardi di dollari a nome degli investitori che sono stati fuorviati dai giudizi errati emessi su alcuni prodotti finanziari prima della crisi del 2008.