Perché nessuno si oppone allo strapotere dei ricchi

La tesi centrale del nuovo libro di Riccardo Staglianò è chiara fin dal titolo: "Hanno vinto i ricchi. Cronache da una lotta di classe"

Gli ultimi anni hanno visto allargarsi il divario tra un'élite di ricchi e le fasce più povere della popolazione © MachineHeadz/iStockPhoto

La tesi centrale del nuovo libro di Riccardo Staglianò è chiara fin dal titolo: “Hanno vinto i ricchi. Cronache da una lotta di classe” (Einaudi, 2024). Negli ultimi decenni abbiamo assistito a un progressivo aumento delle diseguaglianze, con uno spostamento della ricchezza dalle fasce più povere verso quelle più ricche.

Se questo è vero per tutte le principali economie del Pianeta, la situazione è particolarmente pesante in Italia. Come ricorda l’autore, giornalista e inviato del “Venerdì” di Repubblica, il nostro è l’unico Paese dell’OCSE – organizzazione che riunisce le principali potenze economiche del Pianeta – dove tra il 1990 e il 2020 il salario medio dei lavoratori è diminuito. 

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La copertina di “Hanno vinto i ricchi. Cronache da una lotta di classe”, l’ultimo libro di Riccardo Staglianò © Einaudi

Le cause profonde di un sistema sempre più iniquo e diseguale

È quindi possibile identificare diverse cause. Alcune sono legate a fattori che hanno interessato tutto il mondo occidentale, altre sono caratteristiche dell’Italia o, comunque, si sono manifestate in maniera particolarmente pesante nel nostro Paese. 

Tra le prime, un ruolo centrale è stato svolto dall’affermarsi della dottrina neoliberista che, dall’Inghilterra della Thatcher e dagli Stati Uniti di Reagan, ha rapidamente contagiato la maggior parte delle nazioni. Una dottrina che si è tradotta in enormi vantaggi per le classi più ricche e specularmente in impatti sempre più pesanti per quelle più povere. 

Il libro dà risalto in particolare all’evoluzione – o meglio involuzione – dei sistemi fiscali in questi ultimi decenni. Se nel dopoguerra erano caratterizzati da una forte progressività, con aliquote nettamente più alte all’aumentare degli scaglioni di reddito, abbiamo assistito a un progressivo appiattimento, fino a registrare di fatto un’inversione di rotta. Un’inversione riassunta nella celebre affermazione di Warren Buffet, uno degli uomini più ricchi al mondo, che si domandava come mai la sua segretaria pagasse più tasse di lui.

Un sistema fiscale sempre meno redistributivo, ovvero sempre meno in grado di ridurre le gigantesche disparità all’interno della società. Ma i problemi non sono unicamente nel prelievo, ma anche nell’utilizzo della spesa pubblica. Sempre gli ultimi decenni hanno visto uno smantellamento dei servizi pubblici, a partire da sanità e istruzione. Sull’onda delle privatizzazioni, le fasce più povere si sono trovate a pagare per ottenere servizi che fino a pochi anni prima erano assicurati dal settore pubblico. Staglianò intervalla i capitoli di analisi teorica con interviste e racconti sul campo, da una parte mostrando come vivono i ricchi, dall’altra come cercano di sopravvivere i poveri.

Si può ancora cambiare rotta, ma serve una presa di coscienza collettiva

La domanda fondamentale apre l’ultimo capitolo del libro: com’è stato possibile arrivare a una situazione come quella attuale senza una rivolta o almeno senza una forte opposizione della maggioranza della popolazione? Una delle risposte è nella debolezza del sindacato. Il caso italiano è paradigmatico. Il libro ripercorre le diverse tappe che hanno portato maggiore flessibilità nel mondo del lavoro – leggi maggiore precarietà – e la mancanza di opposizione, se non a volte la complicità, di parte del mondo sindacale. 

Cambiare rotta non è semplice. Le ultime pagine del libro sono dedicate a provare, se non altro a ipotizzare, possibili percorsi. Tra questi una profonda riforma dei sistemi fiscali a partire dall’introduzione di una patrimoniale e della reintroduzione delle imposte di successione, quasi completamente smantellate nel nostro Paese.

Un percorso difficile proprio per la mancanza di consapevolezza e di capacità di agire della stragrande maggioranza della popolazione che ha visto ridursi il proprio tenore di vita a beneficio di un’esigua maggioranza di super-ricchi. Lo scopo del libro è proprio quello dare un contributo nella direzione di questa presa di coscienza. Un primo passo necessario, ma non sufficiente, per provare a invertire la rotta.


Riccardo Staglianò è uno degli ospiti di FestiValori, a Modena. Sarà sabato 19 ottobre alle ore 11:00 al Teatro San Carlo, per il panel Medioevo digitale. Chi controlla l’intelligenza artificiale, per poi presentare il suo ultimo lavoro presso la libreria Ubik sempre sabato alle 18:00.