Cos’è la rete Swift e perché l’esclusione della Russia è considerata l’opzione “estrema”

Tra le sanzioni ipotizzate dai Paesi occidentali contro la Russia c'è l'esclusione del Paese dalla rete Swift. Cosa significa?

Una manifestazione di protesta in Ucraina, 2014 © ablokhin/iStockPhoto

27 febbraio ore 10 – Nella serata di sabato 26 febbraio, un portavoce del governo della Germania, che in questo momento presiede il G7, ha annunciato l’esclusione della Russia dalla rete Swift. Ad applicare la sanzione saranno Stati Uniti, Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Canada e la Commissione europea. È stato precisato, tuttavia, che non tutti gli istituti di credito russi saranno coinvolti. Da un lato, infatti, si vuole probabilmente evitare che le sanzioni vengono applicate anche alle banche presenti in Russia ma di proprietà di colossi finanziari occidentali. Dall’altro, si vuole evitare che possano presentarsi problemi nei pagamenti legati ai contratti di fornitura di petrolio e gas.

Si è inoltre deciso di restringere ancor di più l’accesso da parte della Banca centrale russa ai mercati internazionali. Ciò al fine di rendere più complesso il sostegno al rublo, il cui valore non cessa di scendere da quando è stata dichiarata guerra all’Ucraina.in particolare, la presidente della commissione Ursula ven der Leyen ha dichiarato di voler «paralizzare» gli asset dell’Istituto centrale di Mosca. Il tentativo è di rendere difficile anche l’utilizzo delle ingenti riserve in valuta estera accumulate dalla Russia negli anni.

Aggiornamento 25 febbraio ore 10:30 – Ad oggi l’esclusione della Russia dal sistema Swift non compare tra le sanzioni previste dai Paesi occidentali in risposta all’attacco militare contro l’Ucraina. La misura è considerata “un’arma atomica” per i potenziali effetti, anche sui sistemi finanziari ed economici occidentali. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in particolare, ha lasciato intendere che il pacchetto di sanzioni è già oggetto di consistenti discussioni da giorni. È dunque preferibile rimandare l’opzione finanziaria ad un’eventuale ulteriore pacchetto di provvedimenti che potrebbe essere applicato successivamente.

Aggiornamento 22 febbraio ore 18 – L’Unione europea ha annunciato sanzioni contro i membri della Duma, il parlamento russo, che hanno votato per il riconoscimento delle regioni separatiste. Anche tre banche che finanziano operazioni militari nelle due province sono nel mirino di Bruxelles. Il governo russo subirà restrizioni nell’accesso ai mercati e servizi finanziari comunitari. Un giro di vite verrà applicato anche al commercio da e per le zone separatiste. Ora i governi dei Paesi membri dovranno confermare il pacchetto di sanzioni affinché esso possa essere applicato.

Aggiornamento 22 febbraio ore 14 – Il Regno Unito nella giornata di martedì, ha annunciato l’applicazione di una serie di sanzioni contro cinque banche russe e tre oligarchi considerati vicini a Putin. Si tratta di Guennadi Timtchenko, Boris Rotenberg e di suo nipote Igor Rotenberg. Londra ha anche minacciato di introdurre ulteriori sanzioni assieme a Stati Uniti e Unione europea nel caso in cui l’escalation militare dovesse proseguire.


Che cosa è Swift

Per capire cosa cosa significa e quali conseguenze potrebbe avere una delle sanzioni che i Paesi occidentali hanno ipotizzato contro la Russia, guarda le coordinate bancarie del tuo conto corrente. Avrai sicuramente notato che, oltre all’IBAN, che identifica il tuo conto, compare un codice Swift. Chiamato anche BIC (Bank Identifier Code) è un codice di sicurezza assegnato dalla Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication (Swift) per identificare uno specifico istituto bancario. A ogni codice Swift, in altre parole, corrisponde una banca. Si tratta di un ingranaggio fondamentale nella finanza e nel commercio internazionali.

Che cos’è Swift

La Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication, Swift, è una cooperativa nata in Belgio agli inizi degli anni Settanta. Il suo obiettivo era mettere a punto un sistema di comunicazione per la corrispondenza commerciale tra aziende che sostituisse il telex.

Oggi Swift conta 11mila membri, principalmente istituti finanziari. Ai quali fornisce il suo sistema di messaggistica che permette di scambiare tra loro transazioni finanziarie in modo automatizzato e sicuro. Ogni giorno circa 40 milioni di transazioni passano attraverso il servizio di Swift in più di 200 Paesi e territori. Si tratta di pagamenti, transazioni su azioni, obbligazioni e numerosi altri asset finanziari.

Cosa succede escludendo la Russia dal sistema Swift?

Escludere la Russia dalla rete Swift penalizzerebbe pesantemente la sua economia. Le relazioni commerciali e finanziarie tra aziende russe e occidentali dovrebbero tornare “manuali”, attraverso il fax o l’e-mail. Allungando i tempi di trattamento delle transazioni e i rischi di errore e controversie. Con la conseguenza di frenare le transazioni internazionali che coinvolgono la nazione euroasiatica.

Soprattutto se l’esclusione dal sistema Swift fosse accompagnata da altre misure sanzionatorie volte a colpire il settore finanziario. Per esempio attuando il divieto per le banche occidentali di effettuare alcuni tipi di operazioni con gli istituti russi.

I precedenti: il blocco di Swift per l’Iran

Nel 2012 la rete Swift era stata sospesa per gli istituti finanziari dell’Iran per tentare di bloccare il suo programma nucleare. Allora la richiesta arrivò dal Consiglio europeo su pressione degli Stati Uniti. Un embargo finanziario che si rivelò molto efficace per isolare e indebolire l’economia iraniana.

Per quanto riguarda la Russia, già nel 2014 in risposta all’annessione della Crimea l’Unione europea ipotizzò di bloccarne l’accesso alla rete Swift. Progetto abbandonato perché giudicato estremo. Anche per le conseguenze che il blocco avrebbe sulla stessa Europa.

Le conseguenze per l’Europa e per la Russia

Anche i Paesi europei, infatti, avrebbero molto da perdere da un’esclusione della Russia dal sistema Swift, considerando il volume rappresentato dagli accordi commerciali bilaterali. Per l’Italia, ad esempio, si tratta di oltre 7 miliardi di euro all’anno di esportazioni. Il nostro Paese è il quinto fornitore della Federazione Russa, dopo dopo Cina, Germania, Stati Uniti e Bielorussia.

È principalmente l’Europa ad avere relazioni commerciali con la Russia e a dipendere dalle forniture di gas provenienti da quel Paese. E a rischiare conseguenze sull’approvvigionamento. Anche per questa ragione Europa e Stati Uniti non sembrano per ora concordare sull’opportunità di agire bloccando il sistema Swift.

Cosa potrebbe succedere alla Russia? Il suo settore finanziario è sano e robusto e sarebbe probabilmente in grado di assorbire il colpo. Inoltre, l’aumento dei prezzi delle materie prime ha consentito alla Russia di accumulare riserve molto significative: quasi 630 miliardi di dollari (556,5 miliardi di euro). Ciò consentirebbe alla nazione guidata da Putin di resistere abbastanza a lungo anche se colpita da sanzioni internazionali.

La Russia ha alternative?

Occorre aggiungere, poi, che Mosca ha già sviluppato un suo sistema di messaggistica nazionale. Chiamato SPFS (sistema di trasferimento di messaggi finanziari), copre il 20% delle transazioni nazionali e consente quelle con i Paesi satelliti dell’ex URSS. Ora l’intenzione è quella di rendere questa rete compatibile con i sistemi indiani, iraniani o cinesi. Cercando di attirare anche le banche europee.

Secondo alcuni osservatori, Swift dovrebbe essere considerato un bene comune della finanza mondiale, neutro e indipendente. Non uno strumento di pressione in mano a uno o più Stati. Gli Stati Uniti, in particolare, non avrebbero modo di controllare direttamente Swift, che risponde invece al governo belga e all’Unione europea. Tuttavia, potrebbero attivare sanzioni nei confronti di Swift. E gli equilibri di potere appaiono nettamente favorevoli agli Stati Uniti. Primo mercato mondiale del settore finanziario. Da cui nessun istituto può permettersi di rimanere tagliato fuori.