L’ombra più grande del mondo
C'è grossa crisi, la rubrica di Andrea Baranes che vi spiega perché dovete interessarvi di finanza. Prima che la finanza si interessi di voi
Oltre 50mila miliardi di dollari. Anzi, sono oltre 300mila miliardi. No, aspetta… Parliamo del sistema bancario ombra. Difficile anche solo stimarne la dimensione, perché non esiste nemmeno una definizione univoca. Quella migliore potrebbe essere “il complesso di mercati, istituzioni e intermediari che erogano servizi bancari senza essere soggetti alla relativa regolamentazione”. Il Financial Stability Board, che da alcuni anni prova a inquadrare e studiare il fenomeno, fornisce diversi ordini di grandezza a seconda delle realtà che possono essere incluse in una “definizione stringente” o in altre più ampie.
Una mancanza di chiarezza emblematica della complessità del fenomeno. Sta di fatto che nel suo insieme il sistema bancario ombra ha raggiunto cifre paragonabili al PIL dell’intero pianeta o addirittura superiori, e pone problematiche di fortissima rilevanza per la stabilità finanziaria.
Gli impatti potenziali sono diversi. Il primo è che parliamo di enormi capitali che circolano sui mercati finanziari di tutto il mondo ma che non devono sottostare ai controlli e alla vigilanza previsti le banche. Il problema non è “unicamente” nell’assenza di regole. Il paradosso è che se le istituzioni introducono nuove normative per un maggiore controllo e sicurezza delle banche, i capitali tenderanno a “rifugiarsi” nel sistema ombra. In pratica più regolamentazione si traduce in meno controlli e trasparenza e in un’ulteriore crescita del sistema ombra.
Un altro problema è che comunque tale sistema non è staccato dalla realtà. Al contrario, sono sovente proprio i maggiori gruppi bancari a costituire veicoli ed entità (spesso in qualche paradiso fiscale) per spostare fuori dai propri bilanci determinate operazioni ad alto rischio, con impatti pesanti sulla liquidità o la leva finanziaria o altre ancora. Quando però qualcosa va male (il che è piuttosto facile proprio a causa della mancanza di regole e controlli), ecco che i guai delle entità nascoste “nell’ombra” tornano alla luce, sotto forma di impatti sui bilanci e la solidità delle banche.
Non è una situazione puramente teorica. Succede spesso per la singola banca o fondo. È successo a livello globale nel 2007 – 2008, con la crisi dei subprime. Per uscirne sono serviti giganteschi piani di salvataggio pubblici. Arrivati sotto forma di assegno in bianco: migliaia di miliardi per salvare le banche senza però imporre loro di troncare i rapporti con il sistema ombra e senza intervenire per regolamentarlo. Tant’è che dal 2008 tale sistema bancario è cresciuto quasi senza interruzioni. Nella situazione attuale, di eccesso di liquidità e forte insicurezza dell’economia, ovvero nelle condizioni perfette per una nuova bolla, diversi analisti segnalano come uno dei maggiori rischi venga proprio dalla mancanza non solo di controlli e regole, ma persino di informazioni di base, su un’ombra più grande dell’economia del mondo.