Gli Stati americani conservatori dichiarano guerra alle banche “progressiste”

Le banche americane che hanno osato adottare (timide) politiche sociali o ambientali sono nel mirino della “rappresaglia” conservatrice

Numerosi Stati federali americani adottano rappresaglie contro alcune banche statunitensi © art2002/iStockPhoto

Troppa politica, troppe posizioni a favore dell’uguaglianza di genere, troppe scelte a favore degli omosessuali. E poi troppa attenzione all’ambiente e al clima. Per non parlare della questione del diritto all’aborto. Negli Stati Uniti le banche sono finite nel mirino della politica. In particolare degli Stati a guida repubblicana, che proprio non hanno digerito le (spesso timidissime) aperture da parte del mondo della finanza su tematiche ESG (ambientali, sociali e di governance).

Cosa sono le leggi “anti-woke” volute dai repubblicani

A raccontarlo è l’agenzia Reuters, che ha identificato 44 leggi che sono state approvate da inizio anno in 17 Stati diretti da governatori conservatori. Normative che in molti considerano delle “rappresaglie” contro quegli istituti che si sono “macchiati” di aver concesso qualcosa al progressismo. Le leggi in questione sono state soprannominate “anti-woke” negli Stati Uniti. Termine utilizzato dai repubblicani proprio per denigrare le politiche di ispirazione democratica.

Un esempio arriva dalla Virginia occidentale, Stato la cui economia risulta ancora dipendente dallo sfruttamento del carbone. Ovvero della fonte fossile in assoluto più dannosa per il clima. Ebbene, il governo locale ha accusato il più grande fondo del mondo, BlackRock, di aver incitato le imprese nelle quali investe di puntare sulle energie rinnovabili.

Carbone, diritti e aborto: banche nel mirino dalla Virginia occidentale al Texas

La realtà è che BlackRock ha soltanto reso alcune dichiarazioni, per bocca del suo numero uno Larry Fink, alle quali sono seguiti pochi fatti. Eppure, secondo il tesoriere della Virginia occidentale, Riley Moore, BlackRock utilizzerebbe «il potere dei capitali che ha a disposizione per imporre la sua ideologia».

Così, la nuova legge approvata prevede che lo Stato federale possa «escludere le banche che possono accedere a contratti per servizi bancari», a giudizio sostanzialmente insindacabile del governatore e della sua squadra.

Similmente, in Texas ad essere finite nel mirino sono JPMorgan Chase, Bank of America e Goldman Sachs. Escluse da numerose operazioni per via di alcune timide restrizioni che hanno deciso di imporre ai business legati alle armi. E il prossimo terreno di scontro (e di possibili rappresaglie) potrebbe essere l’aborto, dopo la cancellazione da parte della Corte Suprema del diritto ad interrompere la gravidanza che era stato sancito 50 anni prima.

Numerose realtà della finanza americana hanno infatti promesso che pagheranno gli spostamenti delle loro dipendenti che intendono abortire, ma che vivono in uno Stato federale che non glielo permette. E in Texas c’è chi, come l’esponente repubblicano Briscoe Cain, ha depositato un disegno di legge che punta ad escludere tali banche dalle operazioni che coinvolgono l’amministrazione pubblica.