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Svizzera, lo scambio di dati fiscali non scalfirà il segreto bancario?

Secondo un docente di diritto bancario di Ginevra anche con un'adesione agli standard internazionali in materia fiscale, il sistema finanziario elvetico manterrebbe la propria segretezza.

  La Svizzera non potrà fare altro che allinearsi alle regole internazionale in tema di scambio automatico di informazioni circa la tassazione dei capitali depositati presso le proprie banche. Ma questo non significherà l’addio al segreto bancario: solamente la sua dimensione fiscale sparirà. A dichiararlo è Luc Thévenoz, docente di diritto bancario all’università di Ginevra, in un’intervista rilasciata alla radio RTS, nella quale spiega che la segretezza riferita alla sfera privata non sarà a suo avviso intaccata.

Se dunque la nazione elvetica dovrebbe – prosegue il professore – in meno di un anno conformarsi agli standard fiscali internazionali, per i clienti degli istituti finanziari svizzeri sarà ancora possibile godere di una discreta “opacità”. Solamente l’intervento di un giudice potrebbe portare alla richiesta di rivelare altri dati, «ed è proprio questo che è ricercato dalla clientela». L’aspetto fiscale, in questo senso, è dunque solamente un aspetto del lungo cammino che la finanza internazionale deve effettuare per raggiungere un livello accettabile di trasparenza