Cinque cose che forse non sapevi su Brasile-Serbia

La guida di Valori.it alle partite del Mondiale di Qatar 2022

1. La difficile e risicata vittoria alle ultime elezioni presidenziali di Luiz Inácio Lula da Silva contro il suo predecessore, il fascista e complottista Jair Bolsonaro, potrebbe segnare l’agognata rinascita di uno dei Paesi più grandi e importanti di tutta l’America Latina. Anche e soprattutto a livello di tutela ambientale.

2. E di rinascita, dopo l’onta suprema della sconfitta in semifinale per 7-1 con la Germania ai Mondiali di casa nel 2014, si può parlare anche per la Seleção. Con un attacco composto in ordine crescente da Antony, Raphinha, Martinelli, Richarlison, Vinícius Jr. e Neymar, il Brasile si candida senza dubbio per la Sexta.

3. Spaventoso anche l’attacco della Serbia, con Vlahovic della Juve e Mitrovic del Fulham innescati da Tadic dell’Ajax. La Serbia è infatti una delle squadre che gioca il calcio più divertente e offensivo del Mondiale. Potrebbe passare il turno per la prima volta dal 2006, anno di nascita ufficiale della nazionale.

4. In panchina la leggenda Dragan Stojkovic, uno dei giocatori più forti di sempre, sublime centrocampista di Stella Rossa e Olympique Marsiglia. Oltre che capitano di quella nazionale jugoslava che negli anni Novanta avrebbe vinto tutto, non ci fosse stata la guerra della Nato e la frammentazione del Paese.

5. Ancora oggi il conflitto tra i vari Paesi dell’ex Jugoslavia è ben più che latente, con tensioni continue. Le ultime esplose proprio sul confine tra Serbia e Kossovo. La Serbia poi, è uno dei Paesi europei più vicini alla Russia. A Belgrado ci sono state manifestazioni oceaniche di supporto alla guerra di Vladimir Putin.