Cinque cose che forse non sapevi su Giappone-Croazia

La guida di Valori.it alle partite del Mondiale di Qatar 2022

1. Mai nella storia tre squadre asiatiche si erano qualificate agli ottavi di un Mondiale, anche perché fino a Usa 1994 le partecipanti erano solo due. Alla fine, nel secondo torneo asiatico dopo Corea-Giappone 2002, con ben sei partecipanti ne sono passate tre: Giappone, Australia e Corea del Sud. Sarà vera gloria?

2. Tra queste il Giappone si è dimostrata la più forte non solo nel ranking Fifa dove è 24ma (Corea 28ma e Australia 38ma) ma anche in campo, arrivando prima nel girone in cui ha sconfitto Spagna e Germania, favorite alla vittoria finale. Lo ha fatto impiegando ben 21 giocatori diversi in 3 partite. Un record.

3. Merito del tecnico Hajime Moriyasu, sempre impegnato a scrivere sul taccuino è già personaggio cult del torneo. Ex calciatore, era in campo a Doha nel 1993 quando la nazionale giapponese fallì la qualificazione a Usa 1994. E oggi, sempre a Doha, può chiudere il cerchio e puntare all’impossibile: i quarti di finale.

4. Anche perché la Croazia non sembrata irresistibile. Ha segnato solo contro il Canada e ha fatto due pareggi a reti inviolate con Belgio e Marocco. Nonostante il talento offensivo a disposizione il tecnico Zlatko Dalic, vicecampione a Russia 2018, sembra voler puntare solo sulla solidità difensiva. Un peccato.

5. E tra i difensori croati non si può non citare Joško Gvardiol, 20 anni, cresciuto alla scuola della Dinamo Zagabria e specializzatosi in quella fucina di talenti che è l’area Red Bull (Lipsia e Salisburgo). Al primo Mondiale ha confermato di avere un futuro da fuoriclasse, dall’anno prossimo giocherà in un top club..