Cinque cose che forse non sapevi su Marocco-Spagna

La guida di Valori.it alle partite del Mondiale di Qatar 2022

1. Sulle coste del Marocco c’è la città autonoma spagnola di Melilla. Fortezza orribile e tristemente nota come uno dei luoghi di confine più violenti del Mediterraneo, dove si cerca di impedire il passaggio degli africani in Europa. L’ultima strage è avvenuta lo scorso luglio, con decine di morti e centinaia di feriti.

2. Per il Marocco è la seconda qualificazione agli ottavi della loro storia dopo quella del 1986. Dovesse vincere, dopo Belgio e Spagna si troverebbe di fronte il Portogallo e poi la Francia, disegnando così sulla mappa del Mondiale una incredibile rivincita contro i Paesi che più ne hanno abusato in termini coloniali.

3. Ebbene sì, contro ogni pronostico le Furie Rosse spagnole, nonostante i 9 gol fatti, non sono favorite contro i Leoni dell’Atlante del Marocco, che al contrario hanno subito 1 solo gol in 3 partite, e sono stati capaci di vincere il Gruppo F davanti a Croazia e Belgio, le finalista e semifinalista di Russia 2018.

4. La squadra africana è quella con più “stranieri” a Qatar 2022. Ben quattordici giocatori non sono nati sul suolo marocchino. La maggior parte tra Belgio, Francia e Olanda, con tre a testa. Uno in Italia. Walid Cheddira, ora in forza al Bari dopo aver giocato con Mantova e Arezzo, è nato a Loreto nelle Marche.

5. La Spagna ha solo due “stranieri”, Ansu Fati nato a Bissau e Aymeric Laporte in Francia. E infatti il problema di Luis Enrique sono i nativi. Dopo un inizio scintillante con i sette gol al Costa Rica, la squadra si è incartata, pareggiando con la Germania e perdendo con il Giappone. Il trend è molto negativo.