Cinque cose che forse non sapevi su Marocco-Portogallo
La guida di Valori.it alle partite del Mondiale di Qatar 2022
1. Escluse Argentina e Brasile, il Marocco è l’unico infiltrato in uno dei Mondiali più europei di sempre, con cinque squadre del vecchio continente sulle otto ai quarti. Erano sei in quelli “casalinghi” come Russia ‘18, Germania ‘06 e Francia ‘98. Ma solo quattro a Brasile ‘14 e Corea-Giappone ‘02 e tre a Sudafrica ‘10
3. Il cucchiaio di Hakimi, il talento di Zyech, il fosforo di Amrabat, le magie di Boufal, le sentenze di Aguerd, le prodezze del pararigori Bounou. E la sapienza tattica del tecnico Regragui che ha incartato il centrocampo spagnolo. El Pais ha titolato: «Avevamo sempre la palla, poi non sapevamo cosa farcene».
3. «First we take Manhattan, then we take Berlin», cantava Leonard Cohen. E adesso i Leoni dell’Atlante, dopo essersi presi prima Bruxelles e poi Madrid, puntano i fari anticolonialisti su Lisbona e Parigi. Ma di fronte hanno una delle squadre più belle del torneo: il Portogallo del nuovo fenomeno Gonçalo Ramos.
4. Più che le scelte del tecnico Santos, che ha lasciato fuori Ronaldo per annientare la Svizzera, hanno fatto impressione i codici dello spettacolo. Prima della partita i fotografi davano le spalle ai giocatori in campo a cantare l’inno. Puntavano gli obiettivi sulla panchina dove c’era il fenomeno CR7. Accadrà anche stasera?
5. Impossibile non menzionare l’altra partita, con in campo due favorite alla vittoria finale. L’Inghilterra di Phil Foden, 22 anni e la promessa di essere il nuovo Gascoigne, contro la Francia di Kylian Mbappé, il ragazzo delle banlieues: 23 anni e un Mondiale già vinto. Ora come ora, il migliore al mondo per distacco.