Cinque cose che forse non sapevi su Argentina-Croazia
La guida di Valori.it alle partite del Mondiale di Qatar 2022
1. «4 milioni di persone, 3 semifinali mondiali in 24 anni». Ha scritto la Federcalcio croata dopo la vittoria sul Brasile. Un miracolo che ci fa rimpiangere sempre più la dissoluzione della Jugoslavia. E immaginare cosa avrebbe potuto fare unita la nazionale jugoslava, nel calcio e negli altri sport di squadra con la palla.
2. Ma è solo un sogno, purtroppo. Le tensioni nella ex Jugoslavia non si sono ancora sopite. Ora il conflitto è sempre più violento sul confine tra Serbia e Kossovo. Domenica è stata colpita una pattuglia della missione civile europea. Ma l’Europa, come trent’anni fa, guarda e non agisce. Poi quando lo fa, fa peggio.
3. Se la stella croata è Modric, un solo Pallone d’Oro perché mica si può premiare un giocatore di un piccolo Stato, che restituisce poco hype e pochi soldi. Così il miglior giocatore del Mondiale è senza dubbio il portiere Livakovic, non solo per i 4 rigori parati. Ma anche in questo caso è difficile il calcio lo riconosca.
4. Alla Croazia è bastata una sola vittoria nei 90 minuti, il 4-1 con il Canada, per la semifinale. Il resto tutti pareggi. Dalla prima partecipazione a Francia 1998, le cinque le volte che negli scontri diretti sono andati ai supplementari, i croati hanno sempre vinto. L’Argentina è avvisata. Se vuole passare deve vincere al 90’.
5. L’Argentina, dieci volte la popolazione croata, è simbolo di quanto siano ancora aperte le vene dell’America Latina. Oscilla tra inflazioni devastanti e politiche sanguinarie del FMI, grazie alla corruzione dei suoi leader populisti. L’ultima condannata, settimana scorsa, è stata l’ex presidentessa Cristina Kirchner.