La Banca Mondiale raccoglie 6,5 miliardi di dollari con due obbligazioni per lo sviluppo sostenibile

Ordini da record per le obbligazioni per lo sviluppo sostenibile collocate dalla Banca Mondiale: 22,7 miliardi di dollari, a fronte di una disponibilità di 6,5

Rita Cantalino e Valentina Neri
Sede Banca Mondiale Washington DC ©JHVEPhoto/IStockPhoto
Rita Cantalino e Valentina Neri
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La Banca Mondiale colloca due obbligazioni per lo sviluppo sostenibile raccogliendo 6,5 miliardi di dollari e, soprattutto, un forte interesse da parte degli investitori. «La straordinaria domanda per le obbligazioni in entrambe le scadenze, con un libro ordini da record per una transazione della Banca Mondiale, sottolinea la richiesta di investimenti sicuri e liquidi, unita all’opportunità di promuovere lo sviluppo sostenibile nei Paesi membri», commenta tramite una nota il vicepresidente e tesoriere dell’istituto, Jorge Familiar.

Le due obbligazioni per lo sviluppo sostenibile

L’iniziativa è della Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (IBRD), una delle due istituzioni che compongono la Banca Mondiale, insieme all’Agenzia internazionale per lo sviluppo (AIS). È la banca multilaterale di sviluppo più grande del mondo e ha il compito di fornire prestiti, garanzie e consulenze a Paesi a basso e medio reddito per risollevarne o stimolarne le economie e contrastare la povertà.

Le obbligazioni per lo sviluppo sostenibile emesse dalla Banca Mondiale il 20 agosto sono due. La prima vale 3 miliardi di dollari, ha scadenza a due anni (quindi ad agosto 2026) e un rendimento semi-annuale del 4,061%. La seconda, da 3,5 miliardi, ha scadenza a dieci anni e offre un rendimento semi-annuale del 3,951%. Entrambe saranno quotate alla Borsa di Lussemburgo. Capofila del collocamento sono le banche Barclays, BMO, Citibank e HSBC.

Ma il dato record sta nel libro ordini: sono stati più di trecento, per un totale di 22,7 miliardi di dollari. Tra gli investitori, banche centrali e istituzioni ufficiali fanno la parte del leone: sono il 75% per il bond a due anni e il 43% per quello a dieci anni. Banche, tesorerie bancarie e imprese rappresentano il 19% degli investitori nella prima e il 31% nella seconda. Mentre asset manager, assicurazioni e fondi pensione rappresentano rispettivamente il 6 e il 26%.

Cosa fa la Banca Mondiale con i capitali raccolti attraverso le obbligazioni

Solo una settimana prima, sempre la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo aveva collocato un’obbligazione a nove anni da 225 milioni di dollari. La formula è quella dell’outcome bond: ciò significa che il suo rendimento è legato alla generazione di carbon credits grazie a progetti di riforestazione nell’Amazzonia brasiliana. Sempre quest’anno, ha raccolto altri 5 miliardi di dollari con un’altra obbligazione per lo sviluppo sostenibile a 7 anni.

Nel corso del 2023, l’istituto ha emesso obbligazioni per un valore complessivo di 42,2 miliardi di dollari. Di cui circa mezzo miliardo erano green bond, cioè funzionali a finanziare un progetto di tipo ambientale. Sempre lo scorso anno, grazie alle obbligazioni per lo sviluppo sostenibile, l’istituto ha stanziato oltre 38 miliardi di dollari e ne ha erogati 25,5. Riuscendo così a finanziare – tra le altre cose – un migliore accesso ai trasporti per 6,7 milioni di persone, un collegamento all’energia elettrica nuovo o più stabile per 4 milioni di persone, programmi di inserimento al lavoro rivolti a 8,9 milioni di beneficiari, un migliore accesso all’acqua per 4,3 milioni di persone.