Dividendi Finmeccanica dai cacciabombardieri
Intervento fortemente critico della Fondazione Finanza Etica (FFE) all’assemblea di ieri di Leonardo-Finmeccanica, ovvero il principale produttore italiano di armamenti il cui maggiore azionista è ...
Intervento fortemente critico della Fondazione Finanza Etica (FFE) all’assemblea di ieri di Leonardo-Finmeccanica, ovvero il principale produttore italiano di armamenti il cui maggiore azionista è lo Stato italiano tramite il Ministero del Tesoro, con il 30,2% delle quote azionarie.
Come azionista critico FFE, fondata nel 2003 da Banca Etica, ha infatti emesso un comunicato dal titolo inequivocabile (“Dividendi pagati con i cacciabombardieri al Kuwait? Leonardo rispetti la legge 185/90!”) e, con il sostegno del movimento pacifista Rete Italiana per il Disarmo, ha stigmatizzato il progressivo sbilanciamento del Gruppo Leonardo verso la produzione militare e la controversa commessa da 7,95 miliardi di euro per la fornitura di 28 cacciabombardieri Eurofighter Typhoon al Ministero della Difesa del Kuwait.
Nelle parole di Francesco Vignarca, coordinatore di Rete Disarmo, tutta la contrarietà verso le scelte di Leonardo-Finmeccanica: «Riteniamo che la strategia di sviluppo di Leonardo sia in chiaro contrasto con la legge 185/90 sul controllo dell’esportazione di armamenti. Invece di convertire a fini civili la produzione, come previsto dall’articolo 1 della legge, Leonardo sembra essersi ormai assestata su un mix di produzione ampiamente sbilanciato sul settore militare».
E infatti proprio dal settore militare è derivato il 64% del fatturato totale 2016 del Gruppo, mentre la commessa del governo del Kuwait ha fatto crescere gli ordini di Leonardo del 61,3% rispetto al 2015, permettendo al comparto aeronautico di chiudere lo scorso anno con un +0,4% sul 2015, grazie all’incasso del primo anticipo sulla commessa.